Continuità, discontinuità: è tutto qui?

Continuità, discontinuità. Tutto il dibattito politico locale sembra risolversi – e complicarsi – dentro queste due parole. Come se per capire ed analizzare questa fase sociale, economica e politica, bastasse dividere in due lo scenario: di qua il buono, di là il cattivo. Eppure siamo tutti consapevoli che non è così, sappiamo che la realtà che abbiamo di fronte è ben più articolata e complicata di come siamo tentati di descriverla.
Monica Ioris, 21 maggio 2013

Il Trentino ha vissuto un progresso sociale ed economico straordinario, le persone, le comunità, l’intera provincia, hanno avuto a disposizione la possibilità di crescere, evolvere culturalmente ed economicamente, e così è stato. Grazie alla buona amministrazione di centrosinistra, all’Autonomia ed alla volontà dei cittadini. Quindi? Tutto bene, avanti così, immutabilmente.

Chi si permette di pronunciare la parola ‘cambiamento’ dall’interno della coalizione di centrosinistra-autonomista viene messo all’angolo, tacciato di lesa maestà, come se dire ciò che poteva funzionare meglio e può essere migliorato in prospettiva per il bene comune, rappresentasse – globalmente - un giudizio negativo.

Vorrei uscire dal sofismo delle parole e stare sul piano della realtà dell’oggi e delle prospettive per il futuro. Gli indicatori economico-sociali ci dicono che in Trentino la crisi è arrivata in modo meno irruento che in altri territori, gli effetti sono stati meno pesanti, tutti gli elementi ci fanno capire che non siamo in un ciclo negativo, ma che questa crisi ha radici strutturali. È questo il motivo per il quale è necessario articolare una nuova proposta, che tenga tutti gli elementi positivi del passato ma che sappia rispondere alle nuove esigenze.

È necessario uscire dal sofismo delle parole e guardare agli elementi di realtà, per mettere a disposizione del centro-sinistra autonomista e dei cittadini trentini una proposta che dia spazio alla vera Autonomia del futuro: quella delle persone responsabili individualmente e socialmente, legate in un destino di comunità aperta e solidale, dentro e fuori le frontiere. Per fare questo è necessario lasciare la via del paternalismo e maternalismo vissuto fin qui, per incamminarci con saggezza e coraggio sul sentiero più difficile che abbiamo davanti: un Trentino con meno risorse a disposizione, che dovrà mettere a sistema capacità, volontà, merito e sostenibilità.

Per fare questo serve aprirsi, e non tenere sottovuoto le energie e le capacità che si mettono a disposizione, che vogliono portare un contributo innovativo. Il valore della coalizione di centrosinistra autonomista non è positivo o negativo in sé, il suo valore sta nella capacità e forza di rigenerarsi per affrontare, insieme, la sfida del futuro.