La cultura? Un "valore" necessario

Mi inserisco volentieri all'interno del dibattito promosso da Francesco Pisano sul tema della cultura, in generale, e dei Musei, in particolare. Con convinzione sostengo che il sistema  museale trentino dovrebbe effettivamente essere un "sistema" e per essere tale avrebbe bisogno di una "governance" unica, che vede nella gestione associata dei servizi un utile tassello ma che da sola non raggiunge il risultato di assicurare una programmazione strategica dei nostri Musei, tale da far capire ai nostri concittadiniil valore della cultura.
Margherita Cogo, "Trentino", 21 maggio 2013

Il punto, dunque, é intenderci sul "valore" della cultura. Credo che sia interessante vivere e visitare quei territori che sono attrattivi, sia sotto il profilo ambientale che culturale. La nascita di un nuovo museo dovrebbe essere vissuta positivamente e dovrebbe invogliare ad approfondire o semplicemente esplorare nuovi campi del sapere. Ma ancora di più, l'apertura di un nuovo museo va intesa come volontà di investire sulle nuove generazioni e il Muse si pone l'obiettivo di interagire fortemente con il mondo della scuola. Il dibattito odierno sembra invece tutto concentrato sui costi dei nostri due grandi musei Mart e Muse e per fare più effetto e orientare, negativamente, l'opinione pubblica si enfatizza molto sulla spesa e addirittura si sommano i bilanci degli ultimi 12 anni del Mart per impressionare di più!
Questo é un "gioco" pericoloso, demagogico e strumentale, a cui non voglio partecipare. Anzi, voglio assumermi orgogliosamente la responsabilità d'aver contribuito alla nascita del Muse. Scelta di cui non sono pentita e che ritengo vincente per un territorio. Vivere in un contesto che offre opportunità culturali importanti aiuta a rendere migliore la qualità della vita, stimolante culturalmente e capace di rendere creativo, sotto tutti i profili, un territorio. É di 10 anni fa la teoria di Richard Florida delle 3 T (tecnologia, talento e tolleranza), un territorio capace di favorire i talenti e capace di accettare le differenze é un territorio che riesce ad essere vivace culturalmente ed economicamente. E non e' di oggi nemmeno la teoria in base alla quale il capitale sociale va e deve andare di pari passo con quello economico (F. Pezzani).
Da pubblico amministratore mi preoccupo molto dell'impatto economico,diretto e indiretto, di ogni investimento e dunque mi sento di affermare che possiamo permetterci un sistema museale stimolante come il nostro. La spesa in cultura della nostra Provincia e' pari all'1,4% del bilancio complessivo e mi sembra di poter dire che è troppo poco! E non mi si dica che con la cultura non si mangia, perché sempre di più la cultura offre opportunita' di nuovi lavori. Investire sulla crescita culturale di una popolazione e' una scelta strategica oltre che attrattiva sotto il profilo turistico.