Sui nomi sono in alto mare ma sul programma per le elezioni provinciali l'accordo c'è. Oggi la riunione della coalizione del centrosinistra autonomista varerà la Carta d'intenti che sarà il riferimento valoriale e programmatico dell'alleanza. Quattro i temi affrontati: Autonomia, economia, sociale, ambiente e mobilità.
F. Terreri, "L'Adige", 20 maggio 2013
Con qualche novità. In particolare si riafferma il no alla Valdastico e il sì alla rotaia, ma Metroland costa troppo, al massimo si recupereranno alcune tratte storiche come la Rovereto-Riva. Viceversa, si afferma nel documento, le risorse vanno destinate prioritariamente al lavoro e alle misure per affrontare l'emergenza economica e sociale.
«A me questa pare un'ampia convergenza sui contenuti fondamentali - afferma il segretario del Pd Michele Nicoletti , che oggi però non ci sarà per i suoi impegni di deputato a Roma - A questo punto non vedo una seria minaccia di rottura della coalizione. Sarebbe paradossale che ci trovassimo d'accordo sul programma e rompessimo sui nomi o sulle modalità di sceglierli. Farei fatica a spiegarlo ai trentini».
La bozza di Carta d'intenti, spiega Nicoletti, parte da un certo modo di concepire l'Autonomia. «Siamo consapevoli che la prima cosa è riaprire il dialogo col governo centrale, che con Monti era venuto a mancare, sull'assetto finanziario». Ridefinizione del patto di Milano, dunque, riproponendo anche l'accollarsi di nuove competenze oggi dello Stato.
Ma c'è un altro punto importante del capitolo Autonomia: l'aggiornamento dello Statuto. «Prevediamo il recepimento della normativa europea, un ancoraggio europeo per l'ammodernamento dello Statuto con il potenziamento degli strumenti di cooperazione regionale transfrontaliera come il Gect e l'Euregio». Secondo il centrosinistra non bisogna disfarsi della Regione e va confermata l'articolazione Regione, Provincia, Comunità di valle, Comuni. «Quindi no alla cancellazione delle Comunità, anche se l'impianto va razionalizzato».
«Per quanto riguarda l'economia - prosegue Nicoletti - è stata condivisa la centralità della questione del lavoro, con misure di sostegno, attuazione della delega sugli ammortizzatori sociali, incentivi al lavoro giovanile e femminile». Sul versante delle imprese, dopo la valutazione positiva della risposta della Provincia alla crisi, si sottolinea la necessità di una maggiore selettività negli aiuti. Nel programma si parla anche di investimenti significativi nella ricerca. E il legame col territorio, chiesto dalle categorie economiche? «Facciamo proprie queste preoccupazioni - puntualizza il segretario del Pd - facendo tuttavia i conti con la dinamica propria della ricerca, che non sempre produce ricadute immediate. Dobbiamo raggiungere un equilibrio tra l'attenzione forte all'industria locale e la spinta all'internazionalizzazione».
Nel capitolo su welfare e sociale, l'alleanza conferma la linea di questi anni con il mantenimento del sistema autonomistico a vocazione universalistica, basato sulla solidarietà «contro le tentazioni di smantellamento». Infine il capitolo ambiente e mobilità. «Il Trentino è un territorio alpino con aspetti di delicatezza ambientale - rimarca Nicoletti - Confermiamo la negatività di ulteriori attraversamenti autostradali come la Valdastico e, viceversa, una forte attenzione al trasporto su rotaia, partendo da Brennero e Valsugana». Su Metroland si punta a recuperare percorsi storici della rete austroungarica, come la Rovereto-Riva. «Resta la scelta strategica di ridurre il trasporto su gomma e collegare chi è più distante dai centri urbani - conclude Nicoletti - ma l'intero piano non è sostenibile per ragioni economiche. Oggi la nostra prima responsabilità è rispondere all'emergenza economica e sociale».
Presidenza, il nome condiviso non c'è, G. Fin, "L'Adige", 20 maggio 2013
«Abbiamo utilizzato la settimana per verificare la possibilità di convergere su un candidato unitario. Non mi sembra però che si sia registrata la convergenza su un unico nominativo». Questa la valutazione del segretario del Partito democratico trentino Michele Nicoletti sulle ultime consultazioni sul leader della coalizione del centrosinistra autonomista alle elezioni provinciali di ottobre. Oggi il vertice Pd-Upt-Patt dovrebbe varare la Carta d'intenti (vedi sopra) ma probabilmente registrerà ancora uno stallo sui nomi.
Il Patt, che ha da tempo lanciato la candidatura di Ugo Rossi , ha appena fatto un appello, o un ultimatum a seconda dei punti di vista, per le primarie di coalizione con un unico candidato per partito. L'Upt è stata finora contraria alle primarie e ha affermato, per bocca della segretaria Flavia Fontana , «prima i contenuti poi i nomi». Ora però ad una bozza di programma condiviso si è arrivati.
«Questo è un passaggio chiave - commenta il capogruppo provinciale dell'Upt Giorgio Lunelli - la Carta d'intenti è il riferimento valoriale e programmatico della coalizione. Quelle sui nomi invece mi sembrano scaramucce tattiche». Sembra però che le consultazioni su un nome condiviso non abbiano dato esito. «Il tempo non è una variabile indipendente - sostiene Lunelli - Ci vuole pazienza e noi continueremo l'opera di convincimento. Sulle primarie continuo a pensare che ci siano forti controindicazioni».
Eppure in assenza di un nome condiviso - si era parlato di Alessandro Olivi ma c'erano anche altri nomi - le primarie di coalizione si fanno più vicine. «Il Patt ha rivolto un ultimo appello perché la decisione va presa entro questa settimana, se vogliamo farle entro giugno come abbiamo detto - osserva Nicoletti - Del resto le primarie non sono un duello finale ma la modalità con cui componiamo la squadra». Ma qui si apre un altro problema. «Dobbiamo stabilire quando farle, se si potranno candidare solo nomi dei partiti o anche chi raccoglie un certo numero di firme di cittadini e se saranno a turno unico o a doppio turno».
Al Pd piace decisamente il doppio turno perché, come dice Nicoletti, il candidato di coalizione sarebbe eletto con maggiori consensi, ma soprattutto perché risolverebbe il problema del partito: oggi nel Pd ci sono più candidati e al primo turno si potrebbero ammettere candidature plurime di uno stesso partito.
All'indomani dell'esordio di «Start!», il neonato progetto di Luca Zeni scende in piazza per ascoltare i cittadini. Lo fa con «Question square» l'iniziativa che vedrà il primo incontro mercoledì prossimo, 22 maggio alle 20.30 a Mezzolombardo. L'obiettivo è di creare un momento di interazione con i cittadini, ascoltare le diverse necessità e raccogliere le proposte che arrivano dal basso. Ha spiegato Zeni durante la conferenza stampa di presentazione dell'iniziativa: «Soprattutto in questo periodo la politica non trova risposte per riaggregare e rimane frammentata. Con questa iniziativa vogliamo creare dei luoghi e dei momenti capaci di mettere assieme tanta gente e soprattutto capaci di superare alcuni steccati coinvolgendo quelle persone che magari fanno fatica a trovarsi a proprio agio all'interno della militanza di partito».
Un nuovo modo, insomma, per cercare di puntare ad una partecipazione chi si trova oltre i confini del Partito democratico, raccoglierne le idee e i problemi per poi creare un vero e proprio programma politico che verrà messo al servizio dell'intero partito. «E' la proposta di una visione completamente nuova - ha affermato Zeni - della politica per rimettere al centro il cittadino e per promuovere quella voglia di partecipazione che sta ritornando. Vogliamo capire insieme quale sarà il Trentino che si desidera per il futuro».
Dopo il primo incontro a Mezzolombardo il 22 maggio, sono già stati fissati gli appuntamenti per «Start!» con i cittadini di Levico il 29 maggio, Riva del Garda l'1 giugno e il 6 giugno a Cles. «Scendere in piazza - hanno spiegato i promotori del progetto - vorrà dire creare un punto di incontro tra le diverse esigenze, raccoglierle e portarle a chi di dovere. Sarà un modo anche per strutturare "Start!" sul territorio e garantire il diritto di partecipazione di ogni singolo».
Accanto a «Question Square» continueranno presso la sede di via Brennero gli incontri tematici settimanali. «Così facendo - ha concluso Zeni - valorizzeremo il dialogo dentro e fuori le istituzioni».