«Serve un modo di fare politica e di esercitare il potere, con maggiore condivisione: non è dunque il "cosa" in discussione, ma il "come"». Il consigliere provinciale Mattia Civico, contestato da Pinter, Dorigatti, Nardelli e Rudari, oltre che dal presidente Alberto Pacher, del quale aveva interpretato le ragioni dell'uscita di scena, replica con una nota ai compagni di partito.
"L'Adige", 17 maggio 2013
«Le dichiarazioni di colleghi di gruppo e di partito - sostiene Civico - rendono necessario un mio ulteriore intervento, per rasserenare qualche animo. Come già detto e scritto, non ho nessuna intenzione di prendere le distanze rispetto alle scelte che in questi anni, anche con il mio contributo, abbiamo preso. Non ho messo in discussione la correttezza dell'operato della giunta e la mia lealtà nei confronti della maggioranza è testimoniata dalla mia condotta in aula e in commissione.
Come ribadito in ogni mio intervento in finanziaria negli ultimi 4 anni, occorre però cercare un modo nuovo di fare politica e di esercitare il potere, praticando maggiore condivisione e collegialità, anche nel rapporto tra Giunta e Consiglio: dobbiamo pensare non solo al governo del Trentino, ma soprattutto ad un governo CON i trentini. Non è dunque il "cosa" in discussione, ma eventualmente a volte il "come"».
Poi Civico conclude: «Sono abituato, per amor di patria, a dire ciò che penso, non tacendo eventuali criticità. Con lo sguardo rivolto al futuro più che al passato. Questa penso sia la nostra comune sfida e responsabilità».