Dellai: "Ora subito al lavoro". Tonini: "Delrio, un amico delle autonomie".
M. Giovannini, "Corriere del Trentino", 28 aprile 2013
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"Ministri amici dell'Ateneo e di Chico", "L'Adige", 28 aprile 2013
Dei solidi legami del premier Enrico Letta con il Trentino già si è scritto molto. Ma anche all'interno del suo governo ci sono figure che, per ragioni diverse, possono essere viste con interesse da Trento.
Il nuovo ministro dell'istruzione, università e ricerca Maria Chiara Carrozza era tra i "saggi" che sedevano nella Commissione statuto dell'Università di Trento. Nata a Pisa 47 anni, fa proviene dal mondo della ricerca, che ha sempre seguito da vicino prima come ingegnere esperto in robotica, quindi come professore di Ingegneria nella Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa di cui è stata anche rettore. La presenza dei "saggi" esterni era stata accolta con freddezza, per non dire ostilità, dal corpo docente dell'Università di Trento. «Mi era stato proposto - aveva detto in un'intervista al nostro giornale il nuovo ministro - e io, per spirito di servizio, quando posso dare una mano, lo faccio. E l'ho fatto gratuitamente, senza avere nulla in cambio, solo perché credo che l'Università di Trento meritasse impegno, tempo e dedizione. Per questo sono venuta a Trento moltissime volte. Però ci sono stati pochi contatti, e, anzi, una grande ostilità da parte dei professori. Del tutto immotivata: noi membri esterni della Commissione eravamo lì nell'interesse dell'università. Ecco, secondo me, se un'occasione è mancata è stata la comprensione che chi viene da fuori lo fa per dare un contributo indipendente, che ha un suo valore». Maria Chiara Carrozza era stata indicata anche come possibile candidata rettore a Trento per il dopo Bassi, ma lei stessa aveva subito chiarito che non era tra i suoi obiettivi. Era sul punto di candidarsi con il Pd alla Camera.
Un ministro con cui il Trentino avrà certo stretti contatti è un'altra new entry:si tratta di Graziano Delrio andato alla guida del dicastero per gli Affari regionali. Medico endocrinologo, ex sindaco Pd di Reggio Emilia, è uomo cresciuto negli enti locali (è presidente dell'Anci), saprà certo dialogare anche con le regioni e province autonome.
Con interesse e rinnovata speranza molti trentini guarderanno anche al nuovo ministro degli Esteri Emma Bonino. L'esponente radicale negli ultimi mesi infatti si è impegnata anche sul fronte del caso di Chico Forti. Lo zio Gianni, reduce da un flash-mob a Milano che ha coinvolto un centinaio di persone, non nasconde la sua soddisfazione: «In occasione di una conferenza stampa a Milano lo scorso novembre, Emma Bonino fece un bell'intervento, diretto, dimostrando di conoscere a fondo il caso. In quell'occasione disse che si sarebbe impegnata anche lei in favore di Chico». Ora, alla guida della Farnesina, Emma Bonino potrebbe davvero essere utile alla causa, pur senza nascondersi tutte le difficoltà di rapporti con gli Stati Uniti su questo terreno. Il rischio, però, era che l'impegno dimostrato dall'ex ministro Giulio Terzi rimanesse lettera morta. «Con Emma Bonino - dice Gianni Forti - almeno abbiamo alla Farnesina una persona che di certo già conosce a fondo il caso di Chico».