Oggi a Belluno i candidati al Parlamento Europeo del Partito Democratico sottoscrivono il "Patto per l'Europa della Montagna Alpina"

Belluno, 11 maggio 2009, Ore 15.30, Sala Candeago Centro Giovanni XXIII. 
Coordinamenti Provinciali di Belluno, Trento, Udine, Alto Adige.  

PREMESSO CHE


-         La montagna rappresenta una parte importante dell’Unione Europea occupando,  nell’Europa a 27,  circa il 40% del territorio ed  ospitando quasi  il 20% della popolazione complessiva.


-         I territori montani costituiscono un grande serbatoio di diversità morfologica, fisica e biologica a beneficio dell’intera collettività in termini di acqua, energie, fauna, flora, paesaggio ma anche un consistente patrimonio storico di interazione fra gruppi umani e natura circostante, che ha prodotto straordinari e comuni elementi di adattamento e di trasformazione dell'ambiente, anche di quello più impervio, in risorsa (es. turismo, industria del legno, allevamento e agricoltura specifica).


-         Milioni di cittadini europei hanno a che fare ogni giorno, direttamente od indirettamente, con la montagna, e di questi molti abitanti della penisola italiana tagliata, in latitudine e longitudine, dalla dorsale alpina e da quella appenninica. Essi sono un parte importante del Continente e del Paese nei confronti della  quale la politica  ha il dovere di approntare risposte, non solo amministrative, efficaci e razionali.

  

 

RAVVISATO CHE


-          A livello comunitario non vi è una politica specifica per i territori montani in conseguenza  delle notevoli differenze che caratterizzano la montagna europea sia dal punto di vista geografico che da quello socio-economico.


-         Il Trattato di Lisbona, firmato il 13 dicembre 2007 ha previsto, per la prima volta, uno specifico riferimento ai territori montani laddove nel nuovo art. 174 del Trattato sulla “coesione economica, sociale e territoriale” recita: «tra le regioni interessate, un’attenzione particolare [sia] rivolta (…) alle regioni che presentano gravi e permanenti svantaggi naturali e demografici, quali le regioni più settentrionali con bassissima densità demografica e le regioni insulari, transfrontaliere e di montagna».

-         Negli anni a venire le politiche e le scelte dell’Unione Europea avranno ricadute sempre più importanti sulla vita dei cittadini ed in particolare di coloro che vivono in montagna. Si pensi alle grandi questioni dell’energia, dell’acqua, dell’ambiente, dello sviluppo rurale, dell’agricoltura e del turismo sostenibile. Temi che saranno determinanti per lo sviluppo e la competitività del sistema montagna e delle vallate alpine.

-         All’interno del processo di europeizzazione le Alpi acquistano una nuova centralità, trasformandosi da terra di frontiera a luogo di interrelazioni, area cerniera al centro d’Europa, area strategica dei nuovi flussi della modernizzazione.


CONSIDERATO CHE


-         È necessario proseguire verso l’elaborazione di una strategia globale di valorizzazione delle regioni montane, che integri in un unico quadro gli obiettivi e le azioni comuni miranti a risolvere i problemi specifici delle zone di montagna e che superi definitivamente l’approccio settoriale.


-          Nell’arco alpino é in particolare urgente sviluppare un progetto di coesione territoriale che sappia valorizzare le potenzialità di questo unico spazio geografico al centro dell’Europa, condiviso da otto Stati nazionali. Tale progetto non può che svilupparsi mediante la costituzione di una nuova piattaforma alpina che dia concreata attuazione alle politiche di coesione territoriale, per rilanciare la competitività ed il peso politico del sistema territoriale nel suo complesso.


-          I Coordinamenti Provinciali del Partito Democratico sottoscrittori del presente Patto ritengono fondamentale che gli eletti al Parlamento Europeo nelle Elezioni del 6 e 7 giugno facciano proprie le istanze della montagna in generale e di quella alpina in particolare.

 

TUTTO CIÒ PREMESSO

 

I candidati al Parlamento Europeo del Partito Democratico sottoscrivendo il presente Patto si  impegnano con i territori rappresentati dai Coordinatori Provinciali o loro delegati  elencati in calce a:

 

-         Promuovere presso il Parlamento Europeo e le  Istituzioni Comunitarie la valorizzazione dei territori montani alpini mediante il riconoscimento della loro specificità e l’avvio di specifiche  politiche di sviluppo economico, ambientale e di coesione territoriale.


-         Assumere un’ iniziativa nel Parlamento Europeo affinché solleciti gli Stati membri sottoscrittori della Convenzione delle Alpi alla ratificare della medesima.


-         Sollecitare e sostenere la Commissione Europea a redigere entro breve tempo il Libro Verde relativo allo stato delle Montagne dell’Unione.


-          Mettere in campo ogni azione utile allo sviluppo dell’autogoverno dei territori dell’arco alpino.


-          Sviluppare  sinergie con i Parlamentari provenienti da aree alpine di  altri Stati membri  volte al rafforzamento della capacità politica di incidere sulle scelte europee riguardanti i territori montani in generale e alpini in particolare.


-          Garantire una periodica presenza nei territori rappresentati dai Coordinamenti Provinciali del Partito Democratico sottoscrittori del presente Patto mediante:


-         Incontri di confronto e di ascolto con i soggetti istituzionali che operano all’interno dell’Arco Alpino al fine di concertare e condividere le scelte di politica comunitaria riguardanti i tali territori;


-         Appuntamenti di approfondimento politico con I Coordinamenti Provinciali sottoscrittori del presente Patto.


-          Mettere a disposizione dei Coordinamenti Provinciali sottoscrittori del presente Patto strumenti e riferimenti che permettano un collegamento diretto con le strutture dell’Unione Europea anche valutando la possibilità di insediare a Bruxelles una struttura stabile di rappresentanza dei territori alpini.


-          Mettere a disposizione dei Coordinamenti Provinciali sottoscrittori del presente Patto strumenti  e strutture volte  alla maggior conoscenza tra i cittadini delle Istituzioni comunitarie e delle loro attività.