Pacher vuole Rodotà "Ma non voterò a scatola chiusa"

E da Trento un appello di iscritti Pd a sostegno del giurista: "Interpreta la più onesta volontà di cambiamento del Paese".
P. Morando, "Trentino", 18 aprile 2013

Voterà a no Franco Marini? Stando al messaggio che ha postato ieri mattina su Facebook, mentre era in viaggio per Roma, il dubbio è lecito. Così scriveva infatti Alberto Pacher: «C’è ancora grande incertezza nelle “trattative”, ma alcuni buoni nomi sono in corsa. Credo che una persona come Rodotà potrebbe essere un buon punto di incontro per molti di noi». E nel pomeriggio, quando su Marini ancora mancava la convergenza di Pd, Pdl e Scelta civica, al telefono dalla capitale il presidente della Provincia non sembrava aver cambiato idea. Anzi. «Rodotà candidato del Movimento 5 Stelle? Macché, non scherziamo. È nella rosa dei candidati ed è un nome autorevolissimo. Perché sia chiaro: io non voterò a scatola chiusa». Come dire che su qualcuno dei nomi di quella rosa, che nella giornata si è allargata e ristretta praticamente ogni mezz’ora, Pacher qualche dubbio ce l’ha. Anche sull’ex presidente del Senato? Niente nomi. «Mettiamola così: se ci sarà una convergenza su un nome credibile, e nella rosa ce ne sono, lo voterò volentieri. Anche perché la partita è complessa, con ripercussioni su possibili accordi di governo. Stiamo a vedere». Di Marini, peraltro, Pacher ancora non sapeva: solo in tarda serata infatti si è tenuta la riunione congiunta dei grandi elettori del Pd, ai quali Bersani ha presentato la proposta di eleggere l’ex sindacalista. Tra molti di pancia: quelli dei deputati e di senatori “renziani”, soprattutto, ma anche i parlamentari di Sel ieri sembravano tutt’altro che convinti. Sono tre i “grandi elettori” eletti dal Consiglio regionale che oggi voteranno per il nuovo presidente della Repubblica. Oltre a Pacher ci saranno Rosa Thaler della Svp, presidente dell’assemblea, e Pino Morandini del Pdl, espressione delle minoranze. Quest’ultimo nei giorni scorsi aveva anticipato un suo non-voto certo: mai avrebbe tracciato sulla scheda il nome di Emma Bonino. A prescindere dall’esito finale del voto di oggi, l’“endorsement” di Pacher aveva anticipato un appello tutto interno al Pd, alimentato nel pomeriggio anche a Trento e concretizzatosi in un vero e proprio appello a sostegno dell’ex Garante della privacy: lo hanno sottoscritto tra gli altri diversi esponenti del Circolo cittadino del partito, a partire dallo stesso coordinatore Vanni Scalfi, poi Andrea Pradi, Giorgio Battisti, l’assessore comunale Violetta Plotegher, Alessandro Branz (assessore a Sanzeno), Maria Rita Giuliani del circolo della val di Non, lo storico Vincenzo Calì (circolo Argentario), Thomas Deavi (segretario del circolo di Mattarello), Marco Laezza (consigliere comunale a Rovereto), Gennaro Romano (membro dell’assemblea provinciale), Stefano Picchetti (circolo Centro storico), Ezio Viglietti (circolo Riva del Garda/Nago Torbole/Tenno), Enrico Turra (membro dell’assemblea provinciale e amministratore della Comunità del Primiero) e Giacomo Pasquazzo, quest’ultimo del direttivo Pd di Valsugana e Tesino e rappresentante degli studenti nel Consiglio della facoltà di Giurisprudenza. Assieme a loro, numerosi altri amministratori e iscritti di tutta Italia, che fanno riferimento all’area di Pippo Civati. E il loro è un documento inequivocabile: «Il popolo sovrano desidera un vero cambiamento rispetto all’innaturale alleanza con il Pdl. Noi amministratori ed esponenti del Pd riteniamo che sia un dovere dei nostri “grandi elettori” votare Stefano Rodotà con chiarezza fin dalla prima votazione. Uomo politico di lunga esperienza, giurista di fama internazionale, intellettuale coraggioso e saggio che da sempre rifugge il potere per condurre un’esistenza sobria a contatto col popolo. Rodotà può garantire anche il ritorno a una normalità costituzionale necessaria per ogni anelito di cambiamento. Teorico dei beni comuni e di un rinnovato costituzionalismo dei bisogni, Rodotà interpreta la più onesta volontà di cambiamento presente nel nostro paese e rappresenta in questa fase la sola figura in cui può riconoscersi davvero la maggioranza degli italiani, in gran parte elettori del Pd che credono in un ordine costituzionale solidale e inclusivo».

LEGGI ANCHE: "Quirinale, il valzer delle preferenze. Pacher promuove Rodotà e boccia D'Alema. Dellai e Divina con Marini" , M. Damaggio, "Corriere del Trentino", 18 aprile 2013