I fondi statali per la cassa integrazione in deroga sono finiti, conferma l’assessore all’industria Alessandro Olivi: «Il milione e 200 mila euro finanziato dallo Stato è stato già speso, siamo nella situazione di altre province e siamo solo a un terzo dell’anno in corso»
"Trentino", 16 aprile 2013
Assessore, l’allarme espresso dal sindacato ha dunque un fondamento. Non è dissimile da quello, speculare, degli imprenditori. Alla politica si chiede di rendersi conto che la ferita è profonda e il rischio è di perdere dal 20% al 30% della struttura produttiva. All’inizio, la crisi ha impattato sulle aziende più deboli, che sono crollate. Ora invece si rischia il crollo dell’intero sistema. Ciò che mette in difficoltà è soprattutto la durata della crisi. Se la politica non se ne occupa al più presto rischiamo di entrare in una spirale pericolosissima.
Torniamo agli ammortizzatori sociali. Visto che le risorse messe a disposizione dallo Stato sono già terminate, cosa accadrà ora? Il governo tuttora in carica si è impegnato a garantire, già entro la prossima settimana, un ulteriore stanziamento per dare un po di respiro alle aziende. Ma serve un intervento che metta mano agli ammortizzatori sociali per tutto il 2013, che sarà un anno durissimo. Il fabbisogno del Trentino è quantificabile in 5 milioni di euro di finanziamenti dello Stato per la cassa integrazione in deroga. Non sappiamo quando la situazione si sbloccherà, potrebbe essere uno stanziamento deciso dal prossimo governo.
E intanto cosa state facendo? Stiamo cercando di sperimentare forme d’intervento per salvaguardare l’occupazione attraverso misure di sostegno alle aziende. In questo, gli enti bilaterali sono al fianco della Provincia per erogare contributi alle imprese che garantiscono il reddito a lavoratori “sospesi”.
Misure che sostituiscono la cassa in deroga? No, anzi i nostri interventi non devono essere sostitutivi, ma integrativi di quelli del governo nazionale. Si sommano alla cassa integrazione. La Provincia impiegherà le proprie risorse per allargare la base delle tutele, non per compensare quello che lo Stato non fa.
Un esempio delle formule già adottate ? Nel disegno di legge per il sostegno alle imprese e alle famiglie ho fatto includere una misura per la salvaguardia dei livelli occupazionali attraverso i contratti di solidarietà, che consentono di conservare il posto di lavoro a chi lo ha già.
Ma c’è anche chi lo cerca e non riesce a trovarlo. A breve, ritengo entro il mese, verrà firmata la delibera che consentirà di erogare contributi straordinari per ogni lavoratore trattenuto in azienda: a fronte di un modesto calo di ore del lavoratore anziano, che verrà accompagnato alla pensione, le aziende avranno modo di assumere dei giovani garantendo un ricambio generazionale che in prospettiva si rivelerà vantaggioso per entrambi e anche per l’azienda stessa. É la terza fase del cosiddetto Fondo Olivi. Si tratta di forme di sostegno innovative, che sperimentiamo qui in Trentino, premiando lo spirito di concertazione e corresponsabilità.