Ieri pomeriggio il commissario del governo Francesco Squarcina ha consegnato a una rappresentanza di volontari dell'Argentario Day la medaglia del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. E' bene sottolineare che questo importante riconoscimento è il risultato di una mail inviata il 19 febbraio 2013 sul portale del Presidente della Repubblica.
Armando Stefani, "Trentino", 15 aprile 2013
Una mail inviata il 19 febbraio 2013 sul portale del Presidente della Repubblica che terminava con la frase "Sarebbe per noi segno di vanto e di orgoglio se l’onorevole Presidente Giorgio Napolitano volesse dedicarci un attimo del suo prezioso tempo per far giungere ai cittadini volontari della Circoscrizione dell’Argentario un saluto e un incoraggiamento per quanto stanno facendo”.
Dopo i necessari accertamenti il Presidente ci ha inviato un segnale chiaro e forte, quasi volesse spronarci ad andare avanti perchè il cammino intrapreso da questa circoscrizione può diventare una indicazione importante per tutto il paese, e per incoraggiare quegli scenari indicati dalla nostra costituzione (fino ad oggi sono rimasti lettera morta) all'art. 118 laddove afferma che “lo Stato, le regioni, città metropolitane, province e comuni favoriscono l’autonoma iniziativa dei cittadini, singoli e associati, per lo svolgimento di attività di interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà”.
E’ bene dire che qui a Trento questo dettato viene incoraggiato e questa amministrazione ci crede. E non parlo solo del mio Assessore al lavori pubblici che ha sempre spianato la strada per consegnarci il materiale necessario o del Sindaco che non ha mai perso l'occasione per sostenere questa iniziativa. Parlo anche dei funzionari, quelli che contano davvero per muovere i gangli della macchina amministrativa; devo dire che i primi fan li ho trovati proprio in loro; proprio ieri che uno di loro si è assunto una responsabilità che non gli spettava pur di non interrompere uno dei nostri cantieri, uno di quelli complessi e articolati.
Desidero sottolineare che questo encomio istituzionale è per me motivo di orgoglio e di sprono per continuare su questa strada, anche se questo significa assumersi responsabilità che forse nessuno coprirà in caso di imprevisti e significa impegnarsi moltissimo, tutti i giorni, in un contesto politico generale che certo non aiuta ad essere collaborativi e responsabili. E quando dico lavorare moltissimo intendo dare a questa parola un significato letterale; significa, nel mio caso, alzarsi da tre mesi in qua, alle 5 del mattino per mettere assieme le centinaia di tasselli necessari. Non lo dico tanto perche mi si dica bravo; lo dico perché attorno a me, a tutti i livelli di responsabilità, colgo spesso l’idea che gli eventi, le cose, il raggiungimento degli obiettivi siano legati al caso, ad un incrocio fortuito degli eventi più che alla determinazione e alla capacità delle persone che ci lavorano.
Spesso percepisco che non c’è la dovuta determinazione, non c’è la disponibilità al sacrificio, non c’è la passione, non c’è la preparazione ad affrontare il mare di problemi in cui la nostra società è sprofondata, e forse è proprio per questo che ci troviamo in questa situazione. Gli ultimi pensieri, questa volta di speranza, li voglio dedicare a tutte e a tutti i volontari che da sempre tengono vive le nostre comunità, che durante tutto l'anno assumono impegni e incarichi, molto spesso senza visibilità e riconoscimento. Questa medaglia del Presidente Napolitano va a loro e va specificatamente a quei volontari che danno vita a questa forma di volontariato che potremo definire “civico” proprio per sopperire quei vuoti che l'Amministrazione non sa colmare.
E' una nuova forma di volontariato che nei prossimi anni dovrà necessariamente aumentare vorticosamente se non vogliamo rassegnarci a vedere le nostre strade, piazze, parchi, scuole, palazzi, fontane entrare dentro un lento ma inesorabile declino dovuto all'abbandono, alla mancata manutenzione ma anche alle mille forme di cattivo utilizzo piuttosto che agli atti di vandalismo. E qui termino con un pensiero ai volontari di Argentario Day, a quei 500 e più volontari che oggi daranno vita a più di cento cantieri, nei sette sobborghi dell’Argentario. Al di la delle notevoli e positive ricadute materiali sul territorio ciò che balza agli occhi è che cinquecento persone si mettano a disposizione del bene comune in un momento storico in cui la fiducia tra cittadini e politica ha raggiunto livelli bassissimi. Questa assunzione di responsabilità civile è un monito che ci obbliga, noi amministratori, ad assumere comportamenti responsabili ma soprattutto impone alla classe politica dirigente di cambiare registro prima che i processi autodistruttivi diventino irreversibili.
Personalmente penso che la vera sfida dell'Autonomia stia nelle mani non solo della politica e delle istituzioni, ma di tutta la società civile e che questi tre soggetti in nome dell’interesse collettivo, debbano assolutamente riscoprire lo spirito cooperativo, collettivo, comunitario.