PERGINE - Doveva essere l'incontro decisivo e invece è tutto rinviato a domenica sera. Uscire dal labirinto in cui si sono cacciate sembra un'impresa impossibile per le forze politiche del centrosinistra autonomista. Ieri sera, al termine di due ore di incontro, è scaturita una soluzione che rinvia e non risolve la questione.
La proposta è partita a fine serata dalla delegazione del Partito democratico: visto che non riusciamo a trovare una soluzione condivisa, hanno detto, riflettiamo fino a domenica sera con l'obiettivo di fare un passo indietro sui propri candidati sindaci.
"L'Adige", 12 aprile 2013
In altre parole, cercasi sindaco che vada bene a tutto il centrosinistra autonomista. Non sarà facile ma è l'unica strada per non frantumare una coalizione i cui cocci potrebbero arrivare fino a... Trento.
L'incontro era iniziato con tutte le forze che dicevano di voler rimanere nella coalizione di centrosinistra autonomista ma ognuno aveva ed fino adesso ha, un proprio candidato sindaco e i margini di trattativa erano ridotti al lumicino, lette anche le dichiarazioni della vigilia dei segretari dei partiti che hanno guidato le delegazioni di Pd, Upt, Patt, Socialisti, Verdi e La Stella (ex Udc).
Ovviamente non si è arrivati a un candidato unico per la carica di sindaco. Era peraltro difficile pensare che ciò potesse verificarsi visto che l'altro ieri i leader dei vari partiti avevano ribadito fiducia ai nomi finora emersi. Poco prima dell'inizio dell'incontro era rimbalzata una voce che affermava la volontà del Patt di convergere su Marco Osler ma si è rivelato presto una bufala. Anzi, l'Upt con i socialisti ha difeso Marco Osler, così come il Patt Dario Pallaoro e il Pd Marina Taffara anche se dopo ieri sera la sua posizione non appare più così solida.
A metà riunione, in una situazione di stallo in cui ognuno era arroccato sule proprie posizioni, era Marianna Moser di La Stella a proporre di convergere su Dario Pallaoro visto che Marco Osler non aveva ricevuto il via libera. La mediazione non ha portato a nulla e il rischio era quello di chiudere l'incontro con un nulla di fatto che sarebbe stato letto come la fine di fatto dell'alleanza.
È stato allora che dalla faretra delle soluzioni politiche della delegazione del Partito democratico è uscita la proposta di tornare ancora a rivedersi domenica sera. Sarà l'ultima chiamata di una ormai lunghissima vicenda politica il cui esito però non è affatto scontato. Il tempo stringe: il 23 aprile devono essere presentate le varie liste e trovare una persona che vada bene a tutti non sarà facile, a partire dal Patt al cui interno non mancano i dissidenti che non vedono di buon occhio l'idea di continuare la collaborazione con il Pd. Da Trento il senatore Franco Panizza ha cercato di ricucire la situazione ma le posizioni sono rimaste molto rigide.
Tre giorni per trovare una soluzione che in tre settimane non si è riusciti ad individuare. In qualche modo si ripete lo schema del 2009 quando la scelta su Silvano Corradi arrivò all'ultimo momento utile, con una mossa a sorpresa. A Pergine sono dunque abituati e chissà che domenica non esca dal cilindro dei partiti un nome che va bene a tutti. A.Pi.