«La vostra autonomia è un esempio»

Tutti alla ricerca della felcità. E se non si può essere felici, si cerca almeno di essere sereni. E dal Dalai Lama, oggi ospite al PalaTrento, molti si aspettano indicazioni, consigli. Tenzin Gyatso, quattordicesimo Dalai Lama, oggi guida spirituale ma non più politica del popolo tibetano, terrà una conferenza (inizio alle 13.30) dal titolo eloquente: «La felicità in un mondo di crisi». L'ingresso è libero. I responsabili dell'Asis hanno spiegato che è stato fatto spazio per duemile persone, con la possibilità di aggiungere altri 600 posti.
A. Tomasi, "L'Adige", 11 aprile 2013

Il premio.
 È la quarta visita del Dalai Lama in Trentino: era venuto in visita nel 2001, nel 2005 e nel 2009. Ieri era in Alto Adige, dove gli è stato conferito il premio per le minoranze della Provincia di Bolzano. Proveniente da Monaco di Baviera, è stato accolto dal presidente della giunta provinciale Luis Durnwalder: «Siamo molto orgogliosi di poter accogliere a Bolzano il Dalai Lama -ha detto Durnwalder - e siamo onorati che abbia accettato il nostro invito e che sia venuto di persona a ricevere il Premio delle minoranze».
 L'autonomia.
 A Palazzo Widmann ha parlato di Cina, della situazione internazionale, del valore del premio e di autonomia speciale. «L'autonomia e i diritti per le minoranze non siano solo sulla carta, ma siano applicati anche nella realtà tibetana". Lo ha detto il Dalai Lama a Bolzano, dove il governatore Luis Durnwalder gli ha conferito il Premio delle minoranze della Provincia autonoma. Secondo il leader spirituale tibetano, l'Alto Adige «è un esempio per la soluzione dei problemi di una minoranza». E ancora: «Il ventunesimo secolo deve superare gli errori del passato e divenire il secolo del dialogo e della fratellanza, superando soprattutto il divario tra ricchi e poveri (...) Il premio altoatesino va a tutte le minoranze nel mondo che si impegnano nella lotta per i loro diritti». Il Dalai Lama ha ricordato «la lunga amicizia che lega il popolo tibetano con quello altoatesino». «Voi  - ha sottolineato - siete riusciti a ricevere dallo Stato italiano un'ampia autonomia. Il nostro auspicio è che in un futuro ciò accada anche per noi».
 La protesta di Eva Klotz.
 Non la pensa esattamente come il Dalai Lama la mai doma Eva Klotz. Davanti a Palazzo Widmann ha esposto cartelli con la scritta: «Tibet ist nicht China» (Tibet non è Cina), lo slogan, che si rifà al popolare manifesto «L'Alto Adige non è Italia».
 La teoria del laboratorio.
 Il governatore Luis Durnwalder ha definito l'Alto Adige «un laboratorio a cielo aperto per la soluzione dei problemi delle minoranze». «Bolzano  - ha aggiunto - ha avuto la fortuna, dopo che i suoi diritti erano stati calpestati durante la guerra e il fascismo, di avere due governi democratici, quello italiano e quello austriaco, che hanno riconosciuto il valore di una minoranza e l'importanza della sua tutela (...). Una vittoria sul fronte dei diritti delle minoranze ha soltanto vincitori e mai vinti».
 Corea.
 «Sono molto preoccupato e triste per le nuove tensioni tra le due Coree: i conflitti non si risolvono con i missili» ha detto ieri a margine dell'incontro a Bolzano. «La violenza non risolve mai i problemi, è obsoleta e non è moderna. Questo vale anche per la Palestina, la Siria, e l'Afghanistan».
 Parole per Papa Francesco.
 Il Dalai Lama ieri ha rivolto parole molto affettuose anche all'indirizzo di Papa Francesco:«Non lo ho ancora incontrato, ma mi piace molto perchè è un papa che predica la fede nella semplicità. E questo è un messaggio molto importante e moderno». Il Dalai Lama ha confermato che in tema di religione non intende fare proselitismo, non si ritiene un missionario buddista: "Nel mondo occidentale il buddismo non ha radici, per questo non è mia intenzione convertire le persone. Quello che è importante è conoscere e dialogare con le altre religioni, per imparare e crescere ancora».
 Incontro con Reinhold Messner.
 Il Dalai Lama ha riconosciuto Reinhold Messner, mentre questi stava concedendo un'intervista ad una tivù locale. Tenzin Gyatso, sorridendo, ha interrotto il Re degli Ottomila per abbracciarlo e complimentarsi per le sue imprese.