PD ISERA - È significativo che in questo periodo intermedio tra la campagna elettorale appena conclusa e quella che si profila in vista del voto provinciale di fine ottobre non cali l'attenzione su quello che forse è il problema più importante, il lavoro. Ne hanno parlato l'altra sera a Isera, su invito del Pd, Paolo Burli, segretario generale Cgil del Trentino; Paola Garbari centro per l'impiego di Rovereto; Paola Dorigotti assessore alle attività socio assistenziali della comunità della Vallagarina e l'assessore provinciale per l'industria, commercio e artigianato Alessandro Olivi. Tema dell'incontro: «Il lavoro, madre di tutte le emergenze»."l'Adige", 7 aprile 2013
Tanti gli spunti emersi, sia da parte dei relatori che dalle numerose persone convenute: da una richiesta esplicita di meno burocrazia, all'utilizzo di nuovi strumenti amministrativi per far fronte alle emergenze. Il dato veramente nuovo, forse, è una collaborazione tra imprese e dipendenti, quelli che una volta erano chiamati «padroni» e «lavoratori». «Bisogna smetterla con gli egoismi di categoria - ha rimarcato Burli -. È arrivato il tempo delle responsabilità. In questi tempi di crisi l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno è la lotta di classe». Anche perché i confini ormai non sono così netti, con una quantità enorme di «partite Iva» che in realtà sono semplicemente lavoratori autonomi, e una miriade di piccole imprese, soprattutto nel mondo eterogeneo dell'artigianato. «A livello di fatturato siamo la forza produttiva più importante del Trentino - ha dichiarato un imprenditore - ma non contiamo niente». «È vero - ha ammesso Olivi - l'industria fa molto più rumore. Ma la manifattura è sicuramente tra le forze trainanti del territorio».Altro punto caldo è il tema degli appalti, soprattutto se gestiti dai comuni: troppo spesso i segretari comunali non sono in grado di conferire un appalto così ineccepibile da non essere in seguito impugnato, oppure accettano ribassi anche del 40 per cento, mettendo in difficoltà le imprese che lavorano bene. Da qui la richiesta da parte della Cgil di cercare l'omogeneità con una «stazione appaltante unica», e da parte delle imprese di frazionare gli appalti più grossi per dare lavoro a più ditte. «In Provincia stiamo mettendo a punto - ha precisato Olivi - un modo più completo per valutare la bontà di un'offerta, grazie ad un algoritmo che sia in grado di tenere in considerazione anche la qualità del lavoro e non solo l'offerta più conveniente».Ammortizzatori sociali, patto di stabilità, razionalizzazione delle risorse, tirocinio (è in atto un accordo tra Agenzia del lavoro e cento studenti della Vallagarina per l'estate 2013), potenziamento spinto dell'export («C'è una ricchezza all'estero che va aggredita», ha detto Olivi), sono alcuni dei temi emersi durante il lungo confronto. Di suo, l'amministrazione provinciale, ha messo sul piatto, 90 milioni di euro in sgravi fiscali, l'agevolazione al credito tramite i consorzi di garanzia, grande attenzione ai temi della nuova imprenditorialità, e sostegno alla ricerca applicata, Meccatronica in primis. «Dobbiamo far emergere le imprese migliori», ha puntualizzato l'assessore all'industria.Resta aperto il problema dell'entrata nel mondo del lavoro: tutti concordi nell'affermare che il contratto di apprendistato, solo per il fatto che è un accordo a tempo determinato, di fatto viene usato con molta riluttanza. «E così - si è sfogato un artigiano - l'estate scorsa sono rimasto senza apprendisti, proprio quando ne avevo più bisogno e i ragazzi delle professionali erano a casa a non fare niente».La situazione è ancora molto critica, con la crisi che permane e nuove forze politiche in campo. Di fatto, è stato fatto notare, sia Monti che Grillo vogliono azzerare gli enti intermedi, delegittimando sindacato e Confindustria. E, senza un governo, non possono neanche essere messi a regime gli interventi già programmati.
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