«Il tentativo di Bersani andava fatto, ma non è andato a buon fine, dobbiamo prenderne atto. Oggi bisogna pensare a un governo a tempo con chi ci sta su alcuni pochi punti condivisi, qualche intervento per la crisi economica e alcune riforme istituzionali». Luca Zeni, capogruppo del Pd che domani lancerà a Trento la sua campagna elettorale per le provinciali, condivide l’altolà di Matteo Renzi al partito: «Stiamo perdendo tempo in un momento drammatico per il Paese. O si fa un governo con il Pdl o si torna a votare».
"Trentino", 5 aprile 2013
Tra i renziani trentini l’analisi del sindaco di Firenze convince. «Il momento è drammatico - dice Zeni - la politica non può restare ancora in stand by». Il consigliere Andrea Rudari ammette il vicolo strettissimo in cui si trova il Pd: «Tanti nella nostra base non capirebbero un governo insieme a Berlusconi. Però è vero che l’unica alternativa, se non si vuole tornare a votare con questa legge elettorale, è un governo del presidente per fare alcune cose urgenti, per l’economia e sul piano istituzionale, tra cui appunto una nuova legge elettorale che garantisca la governabilità». «Oggi è il Paese a chiedere un governo», incalza Piergiorgio Sester. «Tutti siamo diffidenti verso Berlusconi, ci mancherebbe. Ma le elezioni ci hanno consegnato un parlamento diviso in tre e in questa situazione il Pd non può irrigidirsi e parlare solo con alcuni». «Nella posizione di Renzi non vedo una mossa opportunistica, a lui converrebbe andare ad elezioni entro 6 mesi. Spero che nel Pd non ci sia chi spera di tornare a votare a giugno per avere ancora Bersani come candidato premier. Un leader capisce quando è il momento di uscire di scena. Occorre prendere atto che il percorso che è uscito vincente dalle primarie non ci ha consentito poi di vincere le elezioni».