«Questo era il bilancio del giro di boa, centrale per questa consigliatura. E arrivato in un momento di grandissima complessità, con la crisi economica, il voto nazionale con le tensioni che ha portato e l’avvicinarsi delle elezioni provinciali. Inoltre la contrazione delle risorse e il patto di stabilità costringevano a scelte difficili.
"Trentino", 25 marzo 2013
Per come è stato preparato e portato all’approvazione, credo di poter dire che ha segnato un passo decisivo: Miorandi, i suoi assessori e direi l’intera maggioranza, hanno dimostrato di avere finito l’apprendistato e di essere oggi una classe dirigente con piena capacità amministrativa e di gestione della macchina».
Il segretario del Pd Fabiano Lorandi va oltre la soddisfazione per il superamento di un nodo comunque sempre critico della vita amministrativa di un comune, salutando nel lavoro appena terminato il raggiungimento di un traguardo che è anche suo e del suo partito. «Senza tanti proclami e prima che diventasse un tormentone nazionale, noi qui abbiamo impostato un rinnovamento radicale: servivano uomini e donne nuovi per affrontare le prove di una fase economica e sociale completamente diversa dal passato. Abbiamo portato a palazzo del Podestà un sindaco di 36 anni, due assessori altrettanto giovani e un gruppo di consiglieri in gran parte nuovi alla politica. Ora possiamo dire che il rinnovamento si è compiuto anche nei risultato: questi amministratori hanno dimostrato di essere all’altezza del compito difficile che la città e il momento storico hanno affidato loro.
E’ una vittoria per tutti, una garanzia di futuro per la città e, consentitemi, una soddisfazione anche del Pd e mia personale». Quanto al bilancio, è nel cambiamento di approccio anche mentale che Lorandi vede la novità fondamentale. «Calando le risorse puoi ridurre i servizi o aumentare la compartecipazione alle spese da parte dei cittadini. In entrambi i casi, aumenti la disuguaglianza: penalizzi chi ha bisogno e non ha i servizi o non è in grado di pagarli. Rovereto ha trovato una soluzione diversa: valorizzare il contesto sociale.
Creando come ente pubblico le opportunità ed i contesti e attingendo alle risorse del contesto sociale per realizzare i progetti o gestire i servizi. In questo raggiungendo gli obiettivi senza rinunce, pur riducendo le spese dirette dell’ente pubblico». In maggioranza pare di sentire qualche scricchiolio, con Galli e Volani che rivendicano autonomia e mani libere. «Al contrario, io vedo una maggioranza coesa, con 22 consiglieri assolutamente fedeli. E che esce rafforzata sia dal bilancio che dalle recenti elezioni nazionali. E’ chiaro che il centrosinistra autonomista è vincente ed è l’unico progetto politico realistico per il governo della città. Possiamo e dobbiamo ancora crescere nella capacità di dialogo coi cittadini, e lo faremo. Ma i segnali positivi sono molti e diversi: non si possono ignorare».