"Dal Paese ci arriva un'esigenza di governo e di cambiamento". E' il messaggio che il segretario del PD, Pier Luigi Bersani ha consegnato a Giorgio Napolitano, nell'incontro per le consultazioni al Quirinale.
22 marzo 2013
Dal Paese ci arriva un'esigenza di governo e di cambiamento. Questi due termini sono inscindibili". E' il messaggio che il segretario del PD, Pier Luigi Bersani ha consegnato a Giorgio Napolitano, nell'incontro per le consultazioni al Quirinale.
"Noi Partito democratico, checchè se ne dica, siamo la prima forza di questo Paese, la prima coalizione che ha di gran lunga la maggior responsabilità parlamentare, per questo ci mettiamo al servizio dell'esigenza di governo e di cambiamento, un'esigenza del Paese e dell'Europa".
Bersani ha chiarito che "serve un governo che presenti al Parlamento proposte precise per l'avvio di una legislatura nella chiave del cambiamento. Penso che la parola cambiamento possa essere qualificata così: ci si aspetta l'attenzione immediata ai temi sociali più acuti, un'iniziativa forte e decisa sulla moralizzazione della vita pubblica e finalmente passi seri sulle riforme istituzionali".
Il segretario democratico ha risposto alle domande dei giornalisti sottolineando ironicamente "è una singolare novità, ho visto che nessuno qui accetta domande".
E su una possibile soluzione per il governo ha dichiarato: "Molto semplicemente, dobbiamo fare alcune cose semplici che gli italiani ci chiedono. Sul piano delle riforme abbiamo proposte in merito, dei meccanismi che rendano esigibili i risultati in tempi certi e che vedano la corresponsabilità di tutte le forze parlamentari. Ci rivolgiamo a tutto il Parlamento, ma ci sono nostre proposte che dalla destra sono state impedite nell'ultimo anno. Immagino che su questi punti sarebbe una singolare via di Damasco....La nostra intenzione è mettersi al servizio per trovare una soluzione non qualsiasi, un governo che non è di cambiamento porterebbe il Paese a guai peggiori".
Sulle votazioni per le cariche istituzionali, che oggi hanno riguardato i vicepresidenti delle Camere, i questori e i segretari d'Aula ha ribadito: "Ho sentito dire che noi dobbiamo votare i loro per rispetto dei loro elettori. Ma loro non votano i nostri. Noi oggi abbiamo mostrato rispetto per i loro elettori, ma loro non hanno mostrato rispetto per i nostri".
Bersani ha concluso la conferenza stampa dichiarando: "Non ho piani b ma non ho neanche un piano a. Il PD ha consegnato le sue 'riflessioni' per il futuro del Paese al capo dello Stato, ci affidiamo alla sua valutazione, alla sua saggezza, perchè in un percorso certamente non semplice possa trovare per il Paese una soluzione".