Candidatura ufficiale: l’avvocato sostenuto anche da Zeni, Cogo, Ferrari e Olivieri Il dimissionario Nicoletti potrebbe fare dietrofront: stasera l’assemblea decide.
P. Morando, "Trentino", 22 marzo 2013
In extremis, spunta una candidatura inattesa per la segreteria del Pd: è quella dell’avvocato Gennaro Romano, 40 anni,che stasera verrà proposta all’assemblea del partito chiamata a pronunciarsi sulle dimissioni di Michele Nicoletti. “Mezze” dimissioni, per la verità, visto che il neodeputato, proprio in seguito alla sua elezione, tecnicamente ha rimesso il mandato all’organismo che lo aveva nominato nel 2009. Appunto l’assemblea, all’interno della quale però, per procedere all’elezione di un nuovo segretario, servono 43 voti, la maggioranza cioè dei due terzi dei 64 componenti: un’asticella troppo alta per Roberto Pinter, responsabile degli enti locali, ma molto probabilmente anche per Romano.
A meno di sorprese delle ultime ore, insomma, l’ipotesi più probabile resta quella di un sostanziale dietrofront di Nicoletti. Che di fronte a un’assemblea frammentata potrebbe decidere di tonare sui suoi passi. E in questo caso sarebbe il presidente Giorgio Tonini, a decidere di non passare al voto le dimissioni di Nicoletti. Una scelta che potrebbe maturare in sede di coordinamento, convocato non a caso oggi alle 18, con l’assemblea a seguire alle 20.30. Sul tavolo, comunque, per ora la candidatura Romano c’è. Formalmente viene evanazata da un documento sottoscritto da undici esponenti del partito: Giovanni Scalfi (coordinatore cittadino e consigliere comunale), Andrea Pradi, Elisabetta Bozzarelli, Giorgio Battisti e Annalisa Tomasi (tutti membri del coordinamento cittadino), quattro segretari di circolo (Thomas Deavi di Mattarello, Filippo a Beccara di S. Giuseppe-S. Chiara, Francesco Mazzeo di Sardagna e Daniela Filbier di Lavis, Zambana e Nave San Rocco), inoltre Stefano Picchetti (circolo Centro storico) e Luca Pianesi (presidente della commissione giovani, università, sport della Circoscrizione di Povo. Nomi che fanno riferimento all’area “Prossima Trento”, a sua volta espressione locale di “Prossima Italia” di Pippo Civati.
Ma la candidatura di Romano non va letta come una proposta di questa sola componente, anzi: gode infatti del sostegno di “big” del Pd come i consiglieri provinciali Zeni, Cogo e Ferrari, così come dell’ex deputato Luigi Olivieri. Il documento, di suo, parla chiaro: «La maniacale attenzione agli assetti interni ha impedito lo sviluppo di una proposta politica tale da consentire al Pd di essere il reale protagonista dello scenario trentino. Dobbiamo liberarci di tutte quelle dispute interne frutto della logica delle appartenenze: il Pd non può più essere la sommatoria delle vecchie segreterie di partito, ma deve fare del pluralismo il principale fattore della sua ricchezza». «La mia candidatura non vuole essere di rottura, - afferma da parte sua lo stesso Romano - ma va letta dal partito come un’opportunità per l’individuazione di nuovi percorsi, per valorizzare nuove energie e dar loro la possibilità di crescere politicamente».
Romano fa parte dell’assemblea: stasera potrà verificare in prima persona quanto la sua sortita riuscirà a smuovere le varie componenti, fin qui impegnate nei veti contrapposti. E potrebbe avere anche l’effetto, coordinamento permettendo, di spingere Pinter a formalizzare la propria candidatura. ma se anche accadesse la conta potrebbe essere rinviata ancora una volta. A termini di statuto, infatti, per l’elezione di un nuovo segretario l’assemblea andrebbe riconvocata entro 30 giorni.
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