In fase di ultimazione il Parco Tecnologico: tre piani e 20 mila metri quadrati destinati ad ospitare le imprese. E’ la scommessa sulla quale Rovereto gioca buona parte del proprio futuro: quel Polo della Meccatronica, in via Zeni, che si pensa come luogo ideale dove aziende innovative, formazione e ricerca potranno crescere e collaborare fianco a fianco, diventando volano per il rilancio dell’intera Vallagarina.
"Trentino", 12 marzo 2013
A questa ambiziosa idea si affida l’amministrazione cittadina (assieme all’altra scommessa, quella di Manifattura Domani) per ridefinire socialmente ed urbanisticamente la città e le sue aspirazioni. Con l’uscita da un modello industriale ormai obsoleto che si prevede incapace di sopravvivere, almeno come asse economico portante, alla durissima crisi in atto.
E se per i contenuti futuri, le aziende che entreranno nel Polo, il riserbo da parte della provincia è ancora massimo (ci sta lavorando l’assessore Olivi, ottimista come da dichiarazioni rilasciate oggi e pubblicate nel box a fianco) dal punto di vista della struttura i lavori stanno procedendo a ritmi ancora più serrati delle pur ottimistiche previsioni. Tanto che il Parco tecnologico, il grande edificio a tre piani destinato ad ospitare proprio le aziende, è ormai in fase avanzata di realizzazione.
Già ad agosto (la consegna era prevista entro settembre) potrà accogliere le prime aziende. E’ un’opera notevole sia per le dimensioni che, e forse più ancora, per le caratteristiche. Venti mila metri quadrati di superficie, tre piani e un costo di 16,7 milioni di euro. Con una parte terminale realizzata interamente (pareti e solai) utilizzando pannelli «X-Lam» in legno della val di Fiemme prodotti nello stabilimento Essepi di Cavedine.
E’ la parte dell’edificio destinata ad ospitare uffici ed imprese «soft» e verrà garantita per la prima volta su un edificio produttivo di tali dimensioni dal marchio «Arca». Un passo avanti culturale e tecnologico che l’assessore Olivi spera sia di esempio per l’intero tessuto produttivo provinciale, dando così opportunità di lavoro e di crescita alle imprese trentine che più hanno saputo innovare in ecosostenibilità, sicurezza e ripensamento dei metodi e materiali tradizionali di costruzione.
I lavori al Parco Tecnologico sono partiti nello scorso mese di ottobre e fino ad oggi hanno visto impegnati una cinquantina tra operai e tecnici. Nelle prossime settimane, quando si inizierà a lavorare anche sugli impianti, il loro numero aumenterà ulteriormente arrivando ad una settantina di occupati stabilmente in cantiere. Ovviamente, anche se è questo il materiale che più salta all’occhio vedendo ora l’edificio, non è solo il legno ad essere protagonista nel Parco Tecnologico.
Per realizzarlo sono serviti 14.500 metri cubi di calcestruzzo (1550 betoniere, tutte uscite dal cantiere dopo il completo lavaggio delle ruote per limitare l’impatto sulle strade della zona), 2000 tonnellate di ferro per le armature, 7.700 metri quadrati di muri doppia lastra in calcestruzzo armato e, appunto, 1200 metri cubi di pannelli in legno XXl, per realizzare i quali sono stati utilizzati 15000 metri cubi di abete della val di Fiemme. Il risultato è un complesso in due edifici, corpo A e corpo B, entrambi su due livelli e con cinque edifici in legno adibiti ad ufficio. La struttura è stata pensata per garantire la massima flessibilità di utilizzo: gli spazi sono gestiti con una maglia strutturale di 6 per 12 metri, adattabile alle esigenze diverse delle aziende che la occuperanno. Al piano interrato l’altezza è di sei metri e scende a 5 al primo piano, con solai dalle portate rispettivamente di 3000 e 1000 chilogrammi al metro quadrato. Cantiere pilota anche dal punto di vista di qualità del lavoro e relazioni sindacali.
Tra le peculiarità un info-point che è luogo di incontro tra lavoratori e sindacalisti, strumenti telematici per la sicurezza, controllo degli accessi, formazione periodica dei lavoratori e pagamento degli stipendi con bonifico bancario.
Olivi: «Cerchiamo anche i produttori e sono ottimista»
«Un cantiere – sottolinea con soddisfazione Alessandro Olivi, assessore all’Industria, della Provincia – sul quale stiamo rispettando i programmi con grande puntualità. Siamo voluti partire dalla “casa delle imprese”, dimostrando la concreta volontà di accelerare nella creazione di questa piattaforma produttiva, perché crediamo che questo sia un progetto di politica industriale. Ed è significativo che quest’opera venga interamente finanziata da Trentino Sviluppo con risorse proprie, provenienti dai ricavi che la società realizza grazie all’affitto degli immobili». Ma a fianco del cantiere, forse ancora più significativo è lo sforzo in atto per «riempire» il Polo di aziende. «L’impegno più forte in questi mesi - conclude Olivi - è quello di promuovere il nascente Polo della Meccatronica sulle imprese, con una serie di incontri, anche fuori dal Trentino, per rappresentare l’originalità ed il valore del nostro progetto che intende creare un luogo dove le imprese che si specializzano su queste tecnologie possano lavorare insieme, fertilizzandosi nei loro processi di innovazione e ricerca. E stiamo avendo riscontri di grande interesse».
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