Nuove modalità nel rapporto politica e cittadini

Il cambiamento dello scenario politico obbliga anche il PD del Trentino a ripensare le modalità del rapportarsi con i bisogni e le aspettative dei cittadini, accelerando su alcune questioni di fondo che fanno parte del nostro patrimonio ideale e programmatico.
Il tempo che ci separa dalle elezioni provinciali, dovremmo occuparlo parlando ai e con i cittadini delle urgenze del Trentino di oggi e di domani, condividendo gli orizzonti valoriali su cui impostare l’azione di guida del territorio, le linee strategiche, le priorità.
F. Lorandi, 7 marzo 2013

Il bilancio di questi anni del governo della provincia e dei comuni, è indubbiamente positivo soprattutto per quanto riguarda la tenuta del welfare. Ma si deve lavorare di più sulla spinta all’innovazione e alla ricerca nei settori produttivi, allo snellimento e alleggerimento dell’apparato burocratico. E anche alle scelte per  la salvaguardia dell’ambiente,  su cui incombe la questione TAV, dato che non si è ancora riusciti a fare chiarezza sulla sua necessità in relazione all’impatto che potrebbe avere nel territorio. E’ vitale agire sulla riduzione dei costi della politica non solo riferita a giunte e consigli ma anche al numero degli enti partecipati e ai loro cda, riducendo il numero dei componenti e le indennità.

A questo è necessario che si dedichi il PD,  a raccogliere quanto i cittadini esprimono in termini di bisogni, aspettative, critiche e proposte.

Dobbiamo rilanciare sulle forme della democrazia partecipativa nei territori.

Da questo punto di vista i Circoli possono essere uno strumento decisivo. Perché abbiamo lasciato che l’esperienza del Meetup, un modo di usare il network con  lo scopo di facilitare l'incontro di gruppi di persone per intervenire sulle amministrazioni in ordine all’economia sostenibile, alla qualità della vita nella città, ai diritti delle fasce più deboli della popolazione, la promuovessero solo i grillini? Ed ancora perché nei Comuni dove siamo la principale forza di governo non abbiamo applicato il bilancio partecipativo con il coinvolgimento dei cittadini delle città e dei paesi?

I risultati elettorali parlano chiaro. Gli elettori non accettano più il modo classico di fare politica e la concentrazione del potere nelle mani di pochi. Vogliono contare di più per governare ed essere governanti con chiarezza di intenti, trasparenza, onestà, competenze funzionali a garantire la qualità della vita loro e della comunità.

Occupiamoci di contenuti e di strategie per condividerli e poi adottarli una volta al governo, se verremo riconfermati, non delle ambizioni personali di qualcuno di noi.

Apprezzo la scelta di Nicoletti di rassegnare le dimissioni, considerato l’impegno richiesto a livello parlamentare. Sono contrario all’ipotesi congresso ora. Non è questa l’urgenza. Mi pare che la continuità della guida del PD possa essere garantita da Pinter fino alle provinciali, dopo faremo il congresso.

Prima di tutto viene il bene della provincia. Evitiamo  di ricadere in un dejà vu sciagurato e autoreferenziale, nel quale si assiste alla rincorsa di visibilità per candidarsi al premierato e a posti nell’esecutivo, in consiglio indipendentemente dall’aver condiviso prima il progetto politico del partito e della coalizione. Diamo un’immagine migliore di noi, coerente con i principi che stanno a fondamento del nostro essere una forza politica responsabile.

Le primarie sono una straordinaria modalità di partecipazione alle scelte. Ricordiamoci però che se non riempite di idee e programmi, condivisi collettivamente, da sole non bastano e che, spesso, dopo averle fatte abbiamo perso le elezioni, quelle vere.