Bozzarelli: "Il Pd deve aprirsi ripartendo dai suoi circoli"

Avanti con Pinter traghettatore o cambiare i vertici puntando sui giovani? Elisabetta Bozzarelli, membro del coordinamento cittadino Pd e direttore dell’Acav, propone una terza alternativa: i circoli. I democratici devono ripartire da lì, dalle loro radici, per rinnovarsi.
"Trentino", 10 marzo 2013


«Siamo in una situazione in cui non abbiamo il coraggio di aprire la porta da dove è stata chiusa, cioè le primarie. Il confronto sembra fermo alle origini: a kessleriani e pacheriani. Il nocciolo però non è più questo, ma il futuro del Trentino. E non bisogna deciderlo in un’assemblea. Bisogna invece aprirsi: serve un momento di grande partecipazione. Per uscire dal questa situazione incancrenita auspico una riflessione, che non sia fatta più nei salotti ma sia allargata almeno ai circoli, che sono sempre stati un’anima viva del Pd. Aprirei anche a tutti quelli che si sentono di partecipare: mi piacerebbe arrivare alle provinciali con un partito rafforzato nelle idee e nelle proposte».
Per Bozzarelli «la riflessione su Pinter e qualche traghettatore sono tutti accordi al ribasso». Lei ha le idee chiare: «Sono pro primarie, credo che siano necessarie anche quelle di coalizione, perché sappiamo che anche Rossi è in campo. Però l’importante è arrivare con un candidato del Pd. Esprimerlo è un onore e una responsabilità nei confronti degli elettori. Non possiamo tirarci indietro. Siamo una squadra che gioca in undici e non in tre o quattro, per fare un gol che è il futuro del Trentino».
Quanto alla leadership, «la Borgonovo è una figura importante della nostra terra, ma ci sono altri che tentennano e auspico che vengano presto allo scoperto. Io ci sono, non come candidata consigliera, perché non è mia intenzione farlo, ma per lavorare assieme a tutti i democratici».
E un vertice di giovani, come propone Sara Ferrari? «Potrebbe essere una bella idea e non perché i giovani in sè risolvano il problema, ma perché possono offrire un nuovo slancio. Penso anch’io a Claudia Merighi, a Vera Rossi, Gennaro Romano, ma anche Vanni Scalfi, che può interpretare bene questo momento di rinnovamento. Oppure a qualche consigliere provinciale, la stessa Sara, ma anche a un Luca Zeni e a un Andrea Rudari: abbiamo bisogno anche di persone che lavorano dentro il consiglio. Loro potrebbero formulare le proposte per il governo del Trentino. Ma che siano proposte condivise dai circoli... Quest’“altra politica”, e parlo dei grillini, sta facendo partecipare molte persone attraverso internet. Noi abbiamo una grande ricchezza che sono i circoli: stimoliamo prima di tutto loro».