Lo tsunami elettorale ha messo in moto una voglia di ricambio straordinaria. C’è chi spinge sull’acceleratore e chi vorrebbe frenare. Succede sempre quando sta per arrivare la resa dei conti. Ed è quello che sta avvenendo proprio ora nel Pd. C’è la consapevolezza di molti iscritti che è giunto il momento di cambiare. Tra coloro che la pensano così si inserisce anche Sara Ferrari, consigliera provinciale del Pd, che non sottoscrive affatto la scelta di Roberto Pinter come traghettatore del partito verso il congresso dopo l’uscita di scena di Michele Nicoletti che si è dimesso per fare il deputato.
P. Mantovan, "Trentino", 7 marzo 2013
Ferrari, l’ipotesi Pinter non la entusiasma.
Vorrei uscire da questo stallo. Vorrei che il partito riprendesse a correre. L’ipotesi che vedo profilarsi non ci aiuterebbe. Certo, occorre accettare le dimissioni del segretario Nicoletti ma non credo che sostituirlo con Pinter sia un segnale di rinnovamento.
Parola d’ordine rinnovamento. A tutti i costi.
Guardi, dalle urne è uscito un segnale forte per noi del Pd. è una richiesta di rinnovamento che non possiamo disattendere.
Dentro il Pd sembra che molti vogliamo soltanto cambiare qualche pedina senza disturbare nessuno, c’è quasi il timore che scoppi qualcosa, che so, che il partito si spacchi. Se si parla di primarie dicono che non servono, se si parla di congresso dicono che serve ancora meno. Lei invece è per il congresso?
Ecco, proprio qui voglio arrivare. So che molti dentro il partito ritengono che non sia saggio andare proprio adesso a congresso. Capisco che ci sia qualche dubbio. Però dobbiamo guardarci tutti negli occhi e chiederci se pensiamo che a girare la faccia e a muoversi in punta di piedi e sottovoce poi tutto andrà per il meglio. Non credo che possa andare così. E queste elezioni, per quanto è avvenuto a livello nazionale, dovrebbero spiegarlo bene.
Forza, una proposta.
La faccio. Molto chiara, anche. Oltre al segretario Nicoletti sostituiamo anche il presidente Tonini, il responsabile degli enti locali Pinter, il responsabile dei circoli Veronesi. Al loro posto mettiamo alcuni giovani, che in questi ultimi quattro anni hanno acquisito esperienza di partito (come membri dell’assemblea provinciale) o esperienza da amministratori (come sindaci o assessori o consiglieri comunali). E se non va bene neppure questo andiamo a congresso.
Il quartetto dei giovani oppure il congresso. Subito.
Sì, subito. Non mi sconvolge affatto l’idea di andare a congresso. E comunque proviamo la strada dei giovani. In tivù si vedono ancora D’Alema, Bindi, Letta. La stampa quando cerca giovani va dai grillini. Eppure noi ne abbiamo tanti, mettiamo in gioco i nostri giovani.
Nuovismo, eh?
Non sono per il nuovismo invece, perché è da irresponsabili mandare allo sbaraglio chi si deve improvvisare. noi invece abbiamo grandi risorse, solo che dobbiamo crederci.
Lo proporrà all’assemblea del Pd?
Certo.