Il presidente del consiglio provinciale, Bruno Dorigatti, ha insistito, com'era prevedibile, soprattutto sul tasto della trasparenza e del risparmio istituzionale, ieri, a palazzo Trentini, presentanto alla stampa il rendiconto sull'attività svolta lo scorso anno dall'assemblea legislativa di piazza Dante.
Z. Sovilla, "L'Adige", 5 marzo 2013
Sul tema della forte richiesta di sobrietà che i cittadini rivolgono al mondo politico istituzionale, ribadita con clamore dalle urne del 24 febbraio, Dorigatti ha ricordato sia le novità introdotte dalla recente riforma che ha ridotto le indennità dei consiglieri regionali, sia quelle legate alla revisione della legge elettorale provinciale. Quest'ultima, oltre a ridurre il numero dei componenti della giunta, ha mandato in soffitta il regime soprannominato della «porta girevole», che escludeva la possibilità che il consigliere potesse essere anche assessore (duplicando dunque i relativi costi). «Con questa riforma elettorale si produrrà un risparmio di circa cinque milioni nell'arco della legislatura. Altri interventi sono in atto da tempo, per esempio il taglio alle consulenze o a diverse voci di costo, compresa la contrazione del 20% dei fondi ai gruppi», ha commentato il presidente, annunciando che oggi si terrà una riunione con i capigruppo per ragionare sulle modalità di ulteriori diminuzioni dei costi, in linea con quanto previsto dal decreto che ha ricevuto il via libera in Parlamento prima di Natale.
Un altro fronte di potenziale risparmio è quello dei canoni di locazione sostenuti dal consiglio provinciale per ospitare l'articolazione delle attività legislative: si tratta di oltre un milione di euro l'anno - ha precisato - che potrebbe subire un calo drastico qualora si utilizzassero edifici di proprietà dell'ente pubblico. In proposito è stato menzionato il noto braccio di ferro nei riguardi dell'Inail, affinché accolga un piano per lasciare libera la sua sede nel palazzo che prende in affitto dalla Provincia. «Da tempo siamo pronti a ristrutturare quell'edificio per destinarlo ai nostri bisogni, in particolare per collocarvi i gruppi consiliari; ma a Roma finora ci siamo trovati di fronte a un muro di gomma, con la dirigenza Inail che sembra non aver ancora compreso che i tempi sono cambiati. Siamo arrivati persino a ipotizzare lo sfratto. In ogni caso, se la situazione non si sblocca in tempi ragionevoli, vedremo di individuare un altro spazio di proprietà provinciale da destinare al consiglio».
Dorigatti ha posto l'accento anche sulla «quantità e qualità del lavoro svolto dall'assemblea, che nel 2012 ha approvato 26 leggi, «tredici delle quali sono il frutto di 44 testi di varia provenienza politica, poi unificati grazie al buon esito della dialettica consiliare».
I disegni di legge presentati sono stati in tutto 87: 71 (81,6%) nati all'interno del consiglio, 14 (16,1%) proposti dalla giunta e due di iniziativa popolare (uno per nuove norme su referendum e altri strumenti di democrazia diretta, l'altro per norme contro le discriminazioni secondo l'orientamento sessuale).
In linea generale, si è sottolineato che anche gli altri indicatori dell'impegno degli eletti in consiglio mostrano un aumento che testimonia della «centralità» dell'assemblea rappresentativa nella declinazione pratica dell'autonomia.
Accanto a un'attività consiliare che si è fatta più intensa, serviranno però sforzi crescenti - secondo il presidente - sul fronte della comunicazione e del rapporto con i cittadini «per avvicinare la società alle istituzioni e favorire la partecipazione alla vita politica».
Nel suo breve intervento, Dorigati ha accennato anche alla conflittualità fra le autonomie speciali e lo Stato centrale, che ha caratterizzato in particolare l'ultimo periodo della legislatura parlamentare. «Un tema sul quale saranno necessarie altre riflessioni», ha commentato, parlando di «invadenza del governo» negli affari della Provincia.