È un risultato storico, che Giorgio Tonini comincia ad assaporare non appena arrivano i primi risultati dai seggi della val di Fassa: se in parte anche i ladini, che da sempre, alle politiche, vanno a destra, cominciano a dare soddisfazione, è fatta. Sarà così, alla fine: il candidato del centro-sinistra-autonomista (Patt-Pd-Upt) vince nel collegio di Pergine-Valsugana, dove il centro-destra si aggiudicava il senatore ininterrottamente dal 1994, cioè da quando si vota con il maggioritario (prima con Enzo Erminio Boso, quindi, due volte ciascuno, con Renzo Gubert e Giacomo Santini ).
D. Sartori, "L'Adige", 26 febbraio 2013
Tonini, con il 43,51% delle preferenze, ha distanziato Sergio Divina (28,45%), il candidato della coalizione Pdl-Lega Nord: 9.298 voti di differenza. Un ribaltone, rispetto alle ultime tornate elettorali: nel 2006, Santini distaccò il ladino Giuseppe Detomas di 573 voti, due anni dopo surclassò il tesino Sergio Muraro di quasi tremila preferenze (2.975 voti). Un collegio dunque strasicuro per il centro-destra, e le percentuali e la doppietta di Santini sempre ben oltre il 40% (41,98% nel 2006, 41,99% nel 2008) erano lì a dimostrarlo. Il terzo incomodo, che probabilmente ha raccolto parecchio del consenso in fuga dal centro-destra ed in particolare dalla Lega Nord, è il rappresentante del Movimento 5 Stelle, Andreas Perugini , con una percentuale di collegio del 21,39.
La riconquista di Fassa.
Una marcia trionfale, per Tonini, cominciata a Vigo di Fassa. Qui, è riuscito ad agguantare il 43,26% delle preferenze, lasciando Divina al 33,39%. E così a Campitello, con il 40,05%, l'altro comune che il centro-sinistra-autonomista ha «riportato» a casa, dove Santini nel 2008 stravinse (51% a Vigo, 54,93 a Campitello). Tonini ha senza dubbio beneficiato del «ladino» Lorenzo Dellai , sostenuto dalla Ual. Gli altri cinque comuni fassani sono rimasti al centro-destra, con percentuali elevate a Soraga, Pozza, Canazei e Mazzin (qui Divina è andato sempre sopra il 42%), e più risicate a Moena dove solo 25 voti separano i due candidati, ma ben distanti dal 50% e oltre (a Mazzin il 65,25%) di Santini cinque anni fa.
Val di Fiemme: la svolta.
Anche la val Fiemme, che pesa per volumi di voti più di Fassa, alle politiche non ha mai dato grandi soddisfazioni al centro-sinistra che solo in due comuni, nella bassa valle, riuscì a imporsi nel 2008: Valfloriana e Capriana. Il resto fu una debacle. Questa volta, Fiemme ha voltato le spalle al centro-destra. Divina è riuscito a conquistare Castello-Molina per 31 voti, Ziano per 11 e soprattutto Cavalese (62 preferenze più di Tonini). Ma ha perso negli altri centri e a Predazzo in particolare. Qui, nel comune più grosso di Fiemme, nel 2008 Santini era riuscito a tenere Muraro a 453 voti di distanza: questa volta, Divina ne ha «regalati» 301 in più a Tonini. E a Panchià, a sorpresa, il più votato è il grillino Andreas Perugini.
En plein in Primiero.
Nel Primiero, nel 2008, fini alla pari: quattro comuni al centro-sinistra (Canal S.Bovo, Mezzano, Transacqua e Sagron Mis) e quattro al centro-destra (Tonadico, Siror, Fiera di Primieto ed Imer). Ora, invece, il centro-sinistra ha fatto l'en plein e Tonini potrà festeggiare oltre il Cereda: Sagron Mis è il comune dove in percentuale ha conquistato più consensi nel collegio (il 69,36%). In un altro comune primierotto, Mezzano, Tonini «viaggia» sopra il 50%.
Alta Valsugana al traino del Patt
L'effetto traino del Patt, che ha «tirato» la campagna a Tonini si palesa in Alta Valsugana, a partire dalla roccaforte autonomista, Pergine. Nel 2008, la terza città del Trentino fu il simbolo del tracollo del centro-sinistra. Qui Santini riuscì nella straordinaria impresa di ribaltare a suo favore il risultato del 2006, quando Detomas lo distanziò di 515 voti. Ebbene, questa volta, Tonini passa dappertutto, con percentuali stabilmente sopra il 40%. E qui, più che altrove, il Movimento 5 Stelle, incassa preferenze. Per Tonini, l'unica eccezione è il piccolo comune di Vignola Falesina, dove Divina e Perugini lo precedono per una manciata di voti. Altrove, da Bedollo alla Vigolana, non c'è storia. A Pergine, la distanza su Divina, in difficoltà persino a staccare il candidato grillino, è abissale: 2.116 voti in più per Tonini, oltre il 20% (il 44,82% contro il 24,73%).
Bassa Valsugana più a «sinistra»
Anche nella difficile Bassa Valsugana, il cui comune capoluogo è saldamente in mano al centro-destra e dove la Lega Nord da anni raccoglie il malcontento non solo delle piccole imprese artigiane piegate dalla crisi, ma anche il disagio degli operai, «passa» Tonini, con percentuali sopra il 50% nei comuni di Ronchi Valsugana, Samone, Spera e Torcegno e oltre il 40% nei tre centri più grossi della valle: il 44,41% a Borgo, il 42,29% a Roncegno Terme, il 40,84% a Grigno. Solo in due piccole realtà, Divina batte Tonini: per 11 voti a Carzano, per 3 a Ivano Fracena. E pure dove il cuore leghista batteva più forte che altrove, nel Tesino, Divina cede il passo, sconfitto in tutti i paesi dell'altopiano.
Gli altri candidati.
La corsa nel collegio di Pergine Valsugana è stata una corsa sostanzialmente a tre, tra Tonini, Divina e il grillino Perugini. Agli altri tre candidati le briciole: il 2,80% a Luigi Casanova di Rivoluzione Civile-Ingroia, il 2,34% a Stefano Valle di «Fare per fermare il declino» e l'1,49% a Bruno Donati della lista Mir-Samorì.