Elisa Filippi, la giovane renziana di Rovereto, che ha conquistato la sua candidatura alla Camera con un exploit imprevisto alle primarie, dopo aver superato la delusione dello scivolamento al quarto posto nella lista, cerca ora di rimotivare i suoi sostenitori, decisa, giustamente, a giocarsi fino in fondo la sua chance, pur consapevole che non è detto che il Pd riesca a fare quatto deputati.
L. Patruno, "L'Adige", 25 gennaio 2013
«Se vogliamo risollevare la campagna elettorale del Pd - ha detto ieri Filippi in conferenza stampa - dobbiamo tornare a fare circolare lo spirito delle primarie, come ha detto l'altra sera Renzi in tv dalla Bignardi, parlando dei temi reali. Lo stesso Renzi sarà con lealtà al fianco di Bersani in questa campagna elettorale a Firenze e in alcune regioni a rischio come il Veneto e la Lombardia».
Poi, Filippi non ha risparmiato un affondo alla lista di Dellai, «Scelta Civica con Monti», considerata come una concorrente diretta, visto che pesca in un potenziale bacino elettorale molto simile e considerato che nel 2008 gli elettori Upt votarono Pd.
«Io - ha aggiunto il volto nuovo del Pd - mi riconosco nel progetto plurale del Partito democratico mentre ho un giudizio molto severo su Monti, che è venuto meno al suo ruolo di premier tecnico, in base al quale ha ottenuto la fiducia per guidare un governo di grande coalizione. Ci potranno essere convergenze tra il Pd e Monti, ma la grande differenza e lo dico agli elettori trentini di altri partiti è che noi siamo certamente nel centrosinistra. Monti no». E Filippi insiste anche sulle garanzie offerte da Bersani a tutela delle prerogative delle autonomie speciali: «Bersani ha preso un impegno scritto per la tutela delle autonomie speciali. Non mi esprimo su Dellai ma siamo sicuri che Monti sia un interlocutore che può dare altrettante garanzie? Fino ad ora non le abbiamo viste, abbiamo solo sentito dire che tra i primi provvedimenti che vorrebbe assumere c'è la riforma del Titolo V della Costituzione (quello che disciplina i poteri dello Stato e delle Regioni, Ndr.). E questo mi preoccupa molto». La deputata uscente Laura Froner , usando parole incoraggianti per Filippi e forse anche per sè, ha ricordato che se Bressa andrà al governo come ministro o sottosegretario potrebbe dimettersi dalla Camera, come fece Letizia De Torre quando entrò nel governo Prodi (2006) facendo subentrare Mauro Betta.
Anche Piergiorgio Sester , che era stato protagonista delle primarie pro Renzi, e si è messo in gioco in nome del rinnovamento ha esortato a serrare le fila.