«Il candidato presidente sarà del Pd»

Nicoletti: in una coalizione tocca al partito maggiore. L'intesa per il Senato: "Non è debolezza ma responsabilità: è stato un atto di civiltà politica".
L. Patruno, "L'Adige", 25 gennaio 2013

L'occasione era la conferenza stampa di presentazione dei candidati trentini nella lista del Pd per la Camera, ma a tenere banco sono state le scelte delle candidature per il Senato e in particolare l'accordo con l'Upt e il Patt che ha determinato lo spostamento di Giorgio Tonini nell'insidioso collegio della Valsugana. E accanto alle giustificazioni per questa decisione, il segretario del Pd provinciale, Michele Nicoletti, che è anche candidato a elezione sicura per la Camera, ha anticipato la linea del suo partito per le provinciali d'autunno, sgombrando il campo dal dubbio che il Pd possa cedere al Patt anche il candidato presidente: «Le democrazie coalizionali funzionano bene se è il partito maggiore a esprimere il candidato presidente; a livello nazionale Bersani è il candidato premier. È giusto dunque che il candidato presidente della Provincia sia del Pd perché è il primo partito e lo sarà anche dopo le politiche».
 Segretario Nicoletti, ma se il candidato presidente della coalizione dovrà essere del Pd vuol dire che farete solo primarie del Pd?
 Potremmo fare primarie di partito per selezionare il nome da presentare agli alleati, oppure primarie di coalizione. Non ne abbiamo ancora parlato con gli altri. Certo, se saremo maggioranza in Parlamento potremo regolamentare le primarie per legge.
 Intanto, Donata Borgonovo Re è già in campagna elettorale come aspirante candidato alla presidenza. Pinter l'ha criticata per questa fuga in avanti e nel partito non è il solo. Lei cosa pensa?
 Da quando occupo questo ruolo ho sempre rispettato in modo molto forte la libertà di amministratori, iscritti e esponenti del partito, pur non condividendone sempre stili e modi di azione. Ma la pluralità di presenze è la ricchezza del Pd e il segretario invece di preoccuparsi di ricondurre al silenzio le voci diverse, deve ricomporle in un quadro unitario.
 La vostra base ha vissuto molto male il dirottamento di Giorgio Tonini sul collegio mai vinto della Valsugana e il fatto di dover votare il segretario del Patt, Franco Panizza a Trento. Perché avete ceduto il collegio dove siete più forti?
 Capisco il disappunto e la delusione molto comprensibile per chi ha partecipato al dibattito su Tonini candidato, da una parte o dall'altra, ma non è un problema dei nostri circoli o territori. Al centro dobbiamo mettere l'Italia, il Trentino e la coalizione prima dei destini personali. La nostra scelta è frutto di generosità e responsabilità, non di debolezza, a fronte di un accordo fondamentale firmato da Svp e Patt con Bersani a difesa delle autonomie speciali e con l'Upt, che tiene unita la coalizione anche per le prossime elezioni provinciali. Chi non guarda al quadro regionale non ha capito molto della politica in regione negli ultimi 60 anni. Tutti gli altri elementi di distribuzione dei collegi passano in secondo piano.
 Ma l'accordo nazionale firmato da Svp-Patt con Bersani non prevedeva che a Panizza andasse il collegio di Trento. Questo è stato il risultato della trattativa condotta dal Pd trentino, non è così?
 Il Pd trentino ha fatto una scelta di responsabilità considerando la pari dignità dei nostri partner: non ci sono partner di serie A e serie B ed è giusto che ogni elettorato si faccia carico dell'altro. Non ci sono figli di un dio minore. È stato un atto di civiltà politica.
 La vostra lista per la Camera, come nel 2008, presenta un solo candidato trentino nei primi tre posti, con il capolista nazionale Gianclaudio Bressa e la bolzanina Luisa Gnecchi: Le sembra uno schieramento soddisfacente?
 Ci saremmo aspettati che in una regione così piccola la lista fosse fatta integralmente dal Pd trentino, ma il Pd nazionale si è assunto la responsabilità di indicare il capolista. Nonostante questo, parlare di primarie tradite non corrisponde alla realtà. Dal secondo posto la composizione della lista è infatti rispettoso del risultato delle primarie di Trento e Bolzano, anche se non si è tenuto conto del numero maggiore di voti di Trento rispetto a Bolzano e questo non fa piacere.

LEGGI ANCHE:
- Il Pd: "Solo da Bersani patto sull'autonomia", "Corriere del Trentino", 25 gennaio 2013