«Una sconfitta per il Pd? Ma non scherziamo. Nicoletti ha fatto un capolavoro politico». Parla di «accordo storico», il segretario del Patt Franco Panizza, di un’operazione «grazie alla quale ora il Pd è diventato il punto di riferimento politico fondamentale di tutte le forze autonomistiche del Trentino- Alto Adige, con un ruolo che non aveva mai avuto, e per giunta con una legittimità nazionale». E dà atto al Pd, l’assessore, di essersi fatto carico di smussare le spigolature della coalizione.
P. Morando, "Trentino", 2o gennaio 2013
Che, detta in altre parole, significa poi rischiare di ritrovarsi, maggior partito del Trentino, con un solo eletto: lo stesso Nicoletti alla Camera. Ed è ovvio che in cambio, l’altra notte, da parte dei partner sia stato concesso qualcosa che va al di là della minaccia, profilatasi venerdì sera, del ritiro del simbolo del Patt da quello unitario che comparirà sulla scheda elettorale. Ma, stando almeno a Panizza, non sarebbero stati presi impegni vincolanti sulla scelta del candidato presidente alle elezioni provinciali del prossimo autunno: «Questo è un altro discorso, che non è stato affrontato - afferma - quello che è certo è che l’attuale coalizione verrà confermata con ancora maggiore convinzione: la decisione sulla leadership verrà presa quando sarà il momento, con metodi trasparenti». Insiste invece Panizza sull’assunzione di responsabilità da parte del Pd: «Hanno capito benissimo che difendere posizioni di potere, come il collegio di Trento, contava meno rispetto al significato politico dell’accordo, che stabilizza un rapporto con il Patt che finora non c’era mai stato». Ancora complimenti dunque a Nicoletti ma anche a Tonini e a Pinter, assieme al segretario venerdì notte nella fase più “calda” della trattativa. Ed è convinto Panizza che, alla fine, in Valsugana per Tonini sarà più facile del previsto: «Il centrodestra di oggi non è quello di cinque anni fa - spiega - anch’io avrei corso in quel collegio, ma di fronte all’impuntatura dell’Upt non poteva essere solo il Patt a fare un passo indietro». Possibili scherzi nell’urna da parte degli elettori cittadini del Pd di fronte alla candidatura autonomista? Panizza non li teme, e non solo in virtù della possibilità di raccogliere consensi nella “sua” val di Non: «Ogni scelta comporta dei costi, ma se tutti rispetteranno i patti faremo il pieno in tutti i collegi». Gli elettori di sinistra si devono insomma sentire pienamente rappresentati, perché «l’accordo è forte, travalica chi li ha sottoscritti e le persone scelte per correre nei collegi, ma coinvolge tutti i partiti». E in Valsugana, fa sapere l’assessore, la mobilitazione autonomista pro Tonini («candidato autorevole per spessore politico e per l’esperienza acquisita in questi anni, oltre che presidente del Pd trentino»), è già partita convinta. Se tutto insomma andrà liscio, secondo Panizza, «avremo per la prima volta una delegazione senatoriale regionale di sei eletti su sette davvero unita e compatta nella difesa delle ragioni dell’autonomia».