Ancora un'altra tappa nell'impegno del Trentino sul versante della ricerca e dell'innovazione. Lo testimonia, tra l'altro, l'accordo quadro firmato oggi fra Provincia autonoma di Trento e Consiglio nazionale delle ricerche, per dare vita ad un'area di ricerca Cnr in Trentino. Il Cnr è il principale ente di ricerca italiano.
Trento, 15 gennaio 2013
L'accordo siglato oggi dal presidente della Provincia Alberto Pacher e dal presidente del Consiglio nazionale delle ricerche Luigi Nicolais costituisce la cornice unitaria entro la quale collocare da un lato le attività già in corso fra i due soggetti, che occupano attualmente una cinquantina di ricercatori, e dall'altra i progetti che si andranno a sviluppare di qui in futuro, in settori che spaziano dalle energie rinnovabili ai materiali innovativi.
La collaborazione con il Trentino viene considerata dal Cnr un modello, che si vorrebbe replicare anche ad altri sistemi territoriali e che può servire da esempio a tutto il Paese. Una ulteriore conferma, insomma, del ruolo di laboratorio che questa terra di confine può giocare.
Nuovo accordo oggi fra Provincia e Cnr, dopo quello già siglato ad aprile che coinvolgeva in particolare il Dipartimento di progettazione molecolare del Centro nazionale delle ricerche, assieme all'Università di Trento e al sistema territoriale della ricerca.
L'accordo quadro di oggi impegna le parti a dar vita ad una vera e propria area di ricerca del Cnr in Trentino, che costituirà la cornice unitaria entro la quale collocare le iniziative già in essere fra la Provincia e il Centro - regolate in primo luogo dalla legge provinciale 10 del 1997 e dalla successiva legge 14 del 2005 - e quelle che verranno sviluppate nel prossimo futuro.
I settori di comune interesse, come elencati nell'accordo, sono i seguenti:
-ambiente, gestione delle risorse naturali e delle foreste (ecologia, rischio ambientale, climatologia e rilevazioni agro-meteo, biodiversità, energie alternative, produzione agroforestale sostenibile);
-scienza dei materiali: micro- nano-tecnologie inorganiche/organiche e ibride, materiali nano-strutturati, applicazioni nei settori dell’ottica e della fotonica; edilizia sostenibile;
-tecnologie dell’informazione e della comunicazione;
-biotecnologie, tecnologie biomediche, genomica, post-genomica, biologia computazionale;
-scienze umane e sociali.
Le attività di ricerca realizzare sul territorio provinciale vedranno il coinvolgimento dell’Università e degli enti ed organismi di ricerca presenti in Trentino.
"Il Trentino sta puntando molto sulla ricerca - ha ricordato Pacher - e questo rapporto stretto con il Cnr rafforza enormemente la nostra posizione. Con l' accordo che sigliamo oggi viene data una prospettiva di maggiore stabilità alle attività che già oggi si svolgono in Trentino in sinergia con il Consiglio nazionale delle ricerche e si rafforza il filone alta formazione-ricerca-impresa nel suo complesso. Al tempo stesso, ci aspettiamo che la creazione di questa cornice comune apra nuovi filoni e nuovi percorsi, in campi suscettibili di ricadute positive anche a livello territoriale, come quello dell'ambiente."
"Il Cnr ha sempre avuto rapporti ottimi con il Trentino - ha detto a sua volta il presidente Nicolais - ma con questo accordo diamo vita ad un vero e proprio sistema, e lo facciamo per la prima volta in Italia. Quello che costruiamo qui in Trentino dovrebbe servire a modello anche per il resto del paese. Non avremo più una serie di centri o di accordi staccati l'uno dall'altro, ma una piattaforma comune, all'interno della quale tutti i soggetti saranno chiamati a dialogare, facendo massa critica e sviluppando nuove interazioni, cose fondamentali per competere sugli scenari internazionali. Sul piano logistico utilizzeremo le aree già esistenti, in particolare quelle di Fbk, per quanto il Cnr sia disposto se necessario a investire. Ma soprattutto speriamo di accrescere in futuro il numero dei ricercatori, sia a tempo determinato che indeterminato."
Per supportare la nascita dell'are a di ricerca Cnr in Trentino l'accordo di oggi prevede la costituzione di una unità di coordinamento composta dal presidente della Provincia o da un suo delegato, da un altro rappresentante della Provincia, dal rettore dell’Università degli Studi di Trento, dal presidente della Fondazione Bruno Kessler, dal presidente della Fondazione Edmund Mach e da quattro membri designati dal Cnr.
Quali i prossimi passaggi previsti dall'accordo?
Innanzitutto il Cnr presenterà all’Unità di coordinamento, entro un anno, la proposta definitiva per la collocazione, l’organizzazione e l’istituzione dell’area di ricerca in Trentino. Essa, oltre a tener conto delle attività già in essere, dovrà definire in modo puntuale e dettagliato gli obiettivi e i risultati attesi nel futuro, le modalità di attuazione, nonché le risorse umane, finanziarie e strumentali a carico dei soggetti coinvolti, e dovrà acquisire il parere favorevole del Comitato tecnico-scientifico per la ricerca e l’innovazione della Provincia. L’eventuale cofinanziamento provinciale , diretto, o indiretto (tramite le Fondazioni di ricerca trentine), dovrà essere utilizzato per costi concernenti esclusivamente la realizzazione delle attività descritte nella proposta, e approvate.
L'accordo di oggi ha durata quinquennale. In futuro potranno essere siglati anche accordi attuativi specifici, riguardanti i singoli progetti di ricerca di volta in volta avviati.
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- "Ricerca, il Cnr investe a Trento, E. Dossi, "Corriere del Trentino", 15 gennaio 2013