L’assemblea di collegio lancia il parlamentare uscente a larga maggioranza. Ora sarà il coordinamento provinciale a decidere tra lui e Aida Ruffini.
C. Bert, "Trentino", 14 gennaio 2013
Dopo due ore di discussione nessuno avanza nomi alternativi a Giorgio Tonini. All'assemblea di collegio di Trento il senatore uscente incassa il via libera alla candidatura al Senato (5 i contrari, 14 astenuti su un centinaio di presenti), pur tra i malumori per i diktat della segreteria nazionale e qualche lamentela per la mancanza di candidate donne.
Sarà il coordinamento provinciale del partito ora a decidere l'esito del derby tra il capoluogo e Rovereto, che sabato ha lanciato ufficialmente il nome di Aida Ruffini. E il nome scelto sarà quello che il Pd porterà al tavolo della coalizione che dovrà trovare un accordo su chi schierare sui tre collegi del Senato (Trento, Rovereto, Valsugana). «Abbiamo davanti a noi una fase difficile per il nostro Paese - ha detto ieri Tonini intervenendo in assemblea - Il governo Bersani non potrà essere di ordinaria amministrazione, dovrà fare riforme importanti e allo stesso tempo rassicurare il Paese. Anche l''autonomia speciale va rinnovata se vogliamo che sia accettata e stimata dagli altri. In questi anni è stata affidata alle virtù di Dellai, ma oggi ha bisogno di un grande partito, il Pd, e l'accordo siglato con la Svp e il Patt va in questa direzione». Ricorda che la partita di Bersani si gioca ancora una volta al Senato e per questo serve un "bottino" di senatori, 6 se possibile. «Ho avuto l'onore di essere candidato per tre volte, prima dall'Ulivo poi dall'Unione e infine dal Pd. Dopo dodici anni di parlamento mi sono messo serenamente a disposizione del partito, anche se so che questa è un'espressione logora. Ho preso l'indicazione con onore e umiltà e mi rimetto alla vostra decisione». Nella sala della circoscrizione di via Perini ci sono un centinaio di persone, tra gli altri il sindaco di Trento Alessandro Andreatta, i consiglieri provinciali Mattia Civico, Michele Nardelli e Andrea Rudari, l'assessore comunale di Trento Italo Gilmozzi, i consiglieri comunali di Trento Pedrini, Salvati, Calza, Santini e Robol, Wanda Chiodi.
Si schiera senza tentennamenti con Tonini il sindaco di Trento: "è importante che sul collegio di Trento ci sia un senatore del Pd, lo è per il prestigio e i numeri del partito in città. Giorgio è una persona trasparente, onesta e di grande intelligenza. È molto Pd ma è anche una figura di dialogo con le altre forze della coalizione".
C'è però chi- come Flavio Santini - contesta le candidature calate da Roma, "pur nella stima per Tonini". Donatella Boschetti (Valle dei Laghi) lamenta l'assenza di candidate donne ("Se ci fosse a Rovereto, la voterei volentieri") e chiede rinnovamento. Andrea Vilardi, giovane consigliere di circoscrizione, apprezza invece Tonini per la sua capacità di analisi sull'economia e sull'autonomia. Andrea Pradi e Filippo a Beccara avrebbero voluto le primarie anche per scegliere i senatori, ma adesso il problema è vincere le elezioni. Filippo a Beccara rivendica per il Pd il collegio di Trento, Andrea La Malfa chiede invece di ragionare come Pd senza rivendicazioni territoriali. Melchiore Redolfi, presidente del Centro storico, dichiara stima per Tonini "ma oggi - avverte - prima di tutto viene la coalizione".
Per Vincenzo Calì occorre difendere con le unie e con i denti la candidatura di Tonini di fronte alle pretese del Patt che punta al collegio di Trento per Panizza.
Dalla Val di Sole il coordinatore Michele Bontempelli auspica che sia il Partito democratico a esprimere il candidato di Trento e che questo candidato sia Tonini.
Anche la val di Non si esprime a favore del senatore uscente, stessa scelta dalla Val di Cembra.
Luciana Chini, vicepresidente dell'assemblea, si schiera invece con la candidatura femminile di Aida Ruffini.