Rovereto chiede un posto per Ruffini: «Donna e trentina»

Gli iscritti della Vallagarina vogliono un candidato locale. Secondo nome in lizza Pallanch della Municipalizzata. Ma Trento vuole Tonini: «Nome di spessore». Il coordinatore cittadino Scalfi: «Sostegno convinto, rappresenta il dialogo con gli alleati».
"Trentino", 14 gennaio 2013

Lo aveva detto e ripetuto il segretario cittadino del Pd Fabiano Lorandi, forte del sostegno del partito roveretano; lo ha ribadito ieri l’assemblea degli iscritti della Vallagarina: vogliamo che il collegio senatoriale del Basso Trentino sia riservato ad un candidato nostro. Due i nomi in particolare: Aida Ruffini, presidente dell’Itea ed ex amministratrice comunale (è stata anche assessore), e Roberto Pallanch, presidente dell’Azienda municipalizzata Rovereto. E tra i due la candidata più quotata è Ruffini non fosse altro perché donna, per «l’attenzione che il Pd dovrà dimostrare nei fatti, e non a parlole, visto che candidati trentini sono solo figure maschili e questo - ha detto Sandra Dorigotti - mi fa paura». Questa l’indicazione emersa dall’assemblea che ora verrà portata al tavolo di confronto con le sezioni dell’Alto Garda e delle Giudicarie (che con la Vallagarina compongono il collegio senatoriale di zona) per poi passare a livello provinciale dove presumibilmente i due nomi (Ruffini e Pallanch) verranno portati nella speranza che la presidente Itea passi. Un confronto che non sarà facile visto che Trento rivendica il proprio collegio senatoriale con candidato Giorgio Tonini. Una rivendicazione del collegio (la ripartizione a livello provinciale con Upt e Patt deve essere ancora discussa) motivata da Giuliano Muzzio e da Fabiano Lorandi dopo un preambolo sulle primarie, sulla composizione delle liste e l’accordo («storico») con l’Svp. «La nostra non è una mera rivendicazione territoriale.
Il Pd in Vallagarina ha saputo esprimere amministratori, ha saputo tenere il governo della Comunità di Valle, di Rovereto e di altri Comuni. La Vallagarina è un laboratorio per il Pd, oltre che un elemento di peso nei voti, che non va dimenticata nel programma e nel governo per le elezioni provinciali. Non possiamo far finta che non ci sia l’indicazione a livello nazionale per Tonini al Senato: lui stesso si è detto disposto a sottoporsi all’indicazione dell’assemblea di Trento ed eventualmente a ritirare la propria candidatura. Bene. Noi non siamo contro nessuno, ma fino a che i giochi sono aperti abbiamo diritto ad avanzare le nostre rivendicazioni anche se per il nostro senso di responsabilità accetteremo qualsiasi soluzione». Ad appoggiare una candidatura Pd della Vallagarina per il Senato ci sono il Patt (testimoniata da una lettera di Graziola e di Borghetti) e Sel «in coalizione per portare Bersani al governo». Maurizio Panizza, invitato all’assemblea, ha ricordato «che è il seggio dovrebbe essere ad appannaggio del Pd visto che non succede dal 1995». Dal canto suo Roberto Pinter, che siede al tavoilo provinciale delle trattative, ha assicurato di sostenere le ragioni esposte dalla Vallagarina con un suo candidato. La partita è ancora aperta.

«La mia convinzione è che il Pd cittadino si schiererà compatto a favore di Giorgio Tonini, riconoscendo il suo nome come una candidatura di assoluta qualità e spessore». Vanni Scalfi, coordinatore del Pd di Trento, dà il suo appoggio pieno al senatore uscente indicato da Bersani. Una decisione che una parte della base del partito, in Trentino, ha vissuto come un’imposizione di Roma, alla luce anche di come sono andate le cose per la lista della Camera, dove il Pd ha un solo candidato sicuro, il segretario Michele Nicoletti, essendo Elisa Filippi slittata al quarto posto dietro la deputata altoatesina Luisa Gnecchi.
Questa sera (ore 20, auditorium della circoscrizione di S.Giuseppe in via Perini) si terrà l’assemblea degli iscritti del collegio Trento-Val di Non, convocata insieme a quelle degli altri collegi per discutere delle candidature per il Senato (qui sotto riferiamo dell’assemblea di ieri a Rovereto) e al momento l’unico nome sul tavolo è quello di Tonini. Dopo settimane di impasse le le forze della maggioranza provinciale (Pd-Patt-Upt) sono pronte a siglare un accordo per il sostegno a candidati unitari nei tre collegi. E Tonini è il candidato designato su Trento, collegio rivendicato però con forza anche dal Patt con il suo segretario Franco Panizza. «Quella di non fare le primarie anche per il Senato è stata una decisione infelice - ragiona Scalfi - ma io ho apprezzato il fatto che Tonini, nonostante l’indicazione della direzione nazionale, abbia chiesto il sostegno del territorio per candidarsi. Un comportamento che fa il paio con quello di Nicoletti che si è sottoposto alle primarie. La candidatura di Tonini è un punto di partenza per costruire un Pd protagonista ed è la rappresentazione fisica del dialogo con gli alleati di centro, un dialogo che a livello nazionale oggi sta vivendo un momento di difficoltà».