Il Pd pronto all’intesa, ma solo alle sue condizioni

Ieri assemblea del partito. Il segretario Nicoletti ha proposto di avviare la trattativa con Dellai sul Senato, ma parte della base non è d’accordo.
U. Cordellini, "Trentino", 11 gennaio 2013

Alla fine è stato uno sfogatoio. In bilico tra rabbia e frustrazione, l’assemblea del Pd ieri sera ha cercato di fare il punto sulle candidature per le elezioni politiche. Dire che la situazione è fluida è dir poco. Quello che è sicuro è che i mal di pancia nel Pd trentino sono forti e variegati. L’assemblea di ieri è stata preceduta da un lungo coordinamento che si è concluso verso le otto e venti. Un caffè veloce al bar dell’altra parte della strada e poi i big del partito sono tornati in assemblea. Qualcuno faceva notare che in assemblea erano tornate persone che non si facevano vedere da mesi se non anni. L’interesse era palpabile.
Prima della riunione, sono fioccate le lettere. Da una parte alcuni iscritti e segretari di circolo è arrivata una lettera che chiedeva le primarie anche per i candidati al Senato. Un’altra lettera l’ha scritta Maurizio Agostini che molti nel partito volevano candidare al Senato al posto di Giorgio Tonini. Agostini, però, ha ringraziato, ma ha declinato e ha scritto che appoggia proprio Tonini. I capannelli che si sono formati davanti alla sede hanno esaurito in pochi minuti le novità. Intanto da Bolzano i bene informati ricevevano sms che davano informazioni positive dalla direzione della Svp. Poco prima dell’inizio dell’assemblea è arrivata la notizia che la Stella alpina aveva detto sì alla candidatura del giurista Francesco Palermo al Senato in Bassa Atesina. Una notizia buona, ma anche cattiva, visto che il segretario Michele Nicoletti aveva intenzione di chiedere con forza il trasloco di Gianclaudio Bressa proprio in Bassa Atesina. In questo modo si sarebbe liberato un posto utile per Elisa Filippi. Ma la strada si è chiusa.
Il segretario così ha iniziato a parlare verso le nove di sera. la sua relazione è durata un’ora secca. Sul tavolo essenzialmente due nodi: proprio il collegio della Bassa Atesina e i suoi riflessi sul Trentino e l’alleanza con i centristi per Monti guidati da Lorenzo Dellai. Il nodo è proprio quello: concedere o non concedere un collegio senatoriale trentino a un candidato montiano. La discussione interna al partito verte proprio su questo. I contrari fanno notare che in questo caso il Pd trentino avrebbe un deputato e un senatore esattamente come i centristi di Dellai. Un risultato che non rispecchierebbe i rapporti di forza. Una parte della base è in subbuglio proprio per evitare questo pericolo.
Ieri Nicoletti ha spiegato che l’accordo si farà, ma solo a due condizioni. La prima è che il candidato centrista si impegni unilateralmente ad appoggiare un governo guidato da Bersani e che i centristi si impegnino a formare una coalizione con il Pd in vista delle provinciali di novembre. A queste condizioni l’accordo si farà. Lo vogliono big del partito come Roberto Pinter, Alberto Pacher e Alessandro Andreatta. Così i nomi dei candidati per il Senato che vengono considerati più probabili sono quelli di Giorgio Tonini a Trento, Vittorio Fravezzi a Rovereto e Franco Panizza in Valsugana. Ovviamente queste sno le aspirazioni del Pd. Perché il Patt già avanza pretese sul collegio di Trento e i centristi, invece, non saltano dalla gioia al pensiero di legarsi le mani fin da adesso.