Una è deputata uscente, con alle spalle 7 anni da parlamentare. L’altra si è fatta conoscere solo un paio di mesi fa, pasionaria di Matteo Renzi nella sfida con Bersani. Laura Froner e Elisa Filippi sono le due donne in corsa alle primarie per i parlamentari Pd ed è tra loro che si gioca la vera partita del voto di oggi. C. Bert, "Trentino", 30 dicembre 2012
Perché - salvo sorprese - saranno loro a giocarsi il terzo posto nella lista per la Camera, considerato l’ultimo seggio sicuro in una lista bloccata (la legge elettorale - lo ricordiamo - non prevede preferenze) che dovrebbe avere una testa di lista Nicoletti (anche lui oggi sottoposto al voto degli elettori Pd)-Bressa. In quanto deputata uscente, Laura Froner (52 anni, di Borgo Valsugana, ex insegnante) avverte che il voto di oggi sarà un giudizio sul suo mandato in parlamento. «E sono consapevole - aggiunge - anche che l’attuale ondata di antipolitica, per un politico che si rimette al giudizio degli elettori, potrebbe rappresentare un handicap. Ma è giusto che gli elettori possano esprimersi, passare per le primarie ci darà più forza. Per questo le vivo con la massima serenità, anche se c’è stato poco tempo per far conoscere le nostre proposte». Froner punta sull’esperienza per tornare alla Camera e proseguire il lavoro intrapreso anche come vicepresidente della commissione attività produttive: «Quella che abbiamo davanti sarà una legislatura difficile e ci sarà bisogno di essere operativi da subito, per questo credo che l’esperienza che ho maturato in questi 7 anni alla Camera possa essere utile». Rivendica di essersi impegnata per l’autonomia, «innanzitutto per farla conoscere» e la legge sulle professioni, uno degli ultimi provvedimenti approvati dal parlamento prima di essere sciolto. Affronta le primarie nel ruolo di sfidante Elisa Filippi, 30 anni, roveretana: «È una candidatura arrivata inaspettatamente», ammette. Il fatto di non avere un’esperienza politica nelle istituzioni non la spaventa: «Per fortuna che sono giovane, dalla mia ho l’energia e l’entusiasmo che servono per un’esperienza impegnativa come il parlamento». Gli ultimi 4 anni li ha vissuti a Bruxelles, dove ha collaborato con il centro studi dell’Anci occupandosi di progetti europei dedicati alle città e di sviluppo sostenibile: «Sono convinta che serva più Trentino in Europa per dare ancora più forza all’autonomia». La campagna per Renzi è alle spalle: «Sono espressione di quel percorso, ma sono contro correnti e correntine. Sto convintamente in un Pd che dev’essere plurale e capace di fare sintesi. Penso che serva un dialogo laico sui contenuti dell’agenda Monti, ma Casini e Fini sono lontani da me. In Trentino è importante salvaguardare il patrimonio della coalizione di centrosinistra, purché questo avvenga nella chiarezza».
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