«Io mi auguro che la coalizione che governa in Provincia possa esprimere una posizione unitaria e dunque fare una scelta assieme per i candidati ai nei collegi senatoriali, ma è chiaro che deve esserci una coerenza con le posizioni nazionali».
"L'Adige", 15 dicembre 2012
A dirlo è Michele Nicoletti, che ribadisce come per le politiche la prospettiva per accordi soprattutto con l'Upt deve essere un sostegno della futura lista Monti, quella in cui si candiderà il governatore Dellai, alla candidatura di Bersani alla guida del governo o comunque un accordo pre-elettorale. Se invece, come appare ormai assai probabile, la lista centrista farà riferimento al Ppe senza stringere alleanze preconfezionate non potrà esserci collaborazione preventiva ma ci sarà invece concorrenza accesa. E a quel punto il Pd metterà un proprio candidato in ognuno dei tre collegi trentini, puntando eventualmente a un accordo con la Svp per la spartizione di quelli altoatesini.
In casa democratica si attende comunque la definizione delle regole delle primarie del 29 e 30 dicembre, regole annunciate per lunedì prossimo dalla segreteria nazionale. Per quanto riguarda la Camera, dove la scelta è fin da subito interna al partito, il ragionamento è complicato perché bisognerà dividere i pochi posti in testa alla lista, quelli che contano ai fini dell'elezione, tra Trentino e Alto Adige e tenendo conto della necessità di almeno una rappresentanza di genere femminile. Senza dimenticare che una parte dei posti se li vuole tenere la segreteria nazionale per indicare uomini di apparato o con particolari competenze. «Non credo però, visto gli spazi limitati rispetti ai grandi collegi nazionali - afferma Nicoletti - che questo debba riguardare il nostro territorio e mi auguro anzi che tutte le candidature, come del resto avvenuto anche in passato, abbiano un radicamento trentino».
Il segretario ieri sera ha avviato il confronto su questo e altri temi all'interno del coordinamento del partito, convocato al posto dell'assemblea che è stata rinviata alla prossima settimana, quando le regole romane saranno più chiare. La riunione ha affrontato più che altro i problemi organizzativi e la necessità di garantire la presenza di addetti e scrutatori in numero sufficiente a garantire la regolarità del voto anche in un periodo di vacanza. «La data non è delle più semplici - conviene il segretario provinciale - ma il dato politico prevale e l'impegno morale è quello di organizzarci al meglio per l'appuntamento».