FINANZIARIA 2013 - Approvato un odg a firma CIVICO e NARDELLI per favorire progetti di animazione culturale in carcere

L’ Articolo 27 della Costituzione italiana recita che “La responsabilità penale è personale. L'imputato non è considerato colpevole sino alla condanna definitiva. Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato. Non è ammessa la pena di morte, se non nei casi previsti dalle leggi militari di guerra.”

Roberto Bortolotti, 14 dicembre 2012

E’ sin troppo evidente che questo articolo della nostra Costituzione esplicita in modo chiaro che i processi di rieducazione e di promozione dell’ adesione al patto di cittadinanza  si fonda anche sul rispetto delle regole e quindi del recupero alla legalità, passano attraverso anche l’ acquisizione di strumenti conoscitivi e culturali.

L’ articolo 15 dell’Ordinamento Penitenziario afferma inoltre che “il trattamento del condannato è svolto avvalendosi principalmente dell’istruzione,del lavoro, della religione, delle attività culturali, ricreative e sportive e agevolando opportuni contatti con il mondo esterno”.

Partendo da questi due punti cardine del dettato Costituzionale e dell’ Ordinamento Penitenziario i due consiglieri Nardelli e Civico, del Partito Democratico, ricordano inoltre che  il 12 settembre scorso  la Provincia autonoma di Trento  e il  Ministero di Grazia e Giustizia hanno sottoscritto un protocollo che tra l’altro prevede che i due sottoscrittori si impegnano  “alla realizzazione di percorsi di inserimento sociale dei minori entrati nel circuito penale, con particolare attenzione agli ambiti dell’istruzione, della formazione professionale, del lavoro e delle attività di socializzazione”.


Partendo da queste considerazioni l’ordine del giorno presentato dai due consiglieri e approvato dal Consiglio provinciale, ha impegnato la Giunta provinciale

1.            promuovere ed incentivare progetti di formazione professionalizzante e di inserimento lavorativo;

2.            promuovere attività culturali, di socializzazione e di espressione artistica, con particolare riferimento a progetti di espressione teatrale;

3.            garantire la massima collaborazione per garantire il pieno rispetto della dignità delle persone ristrette anche favorendo il riconoscimento della libera espressione del credo religioso delle persone recluse.