«Tasse, serve un nuovo patto di Milano»

Autonomia. Per Tonini il tavolo col governo deve rivedere l'intero assetto.
"L'Adige", 12 dicembre 2012

La caduta del governo Monti mette in forte dubbio la possibilità che la trattativa avviata tra Provincia di Trento e Bolzano con il governo arrivi a conclusione. Secondo Giorgio Tonini del Pd, in ogni caso, con il prossimo governo occorrerà rivedere complessivamente i rapporti finanziari tra lo Stato e le autonomie, Trentino incluso.
«Secondo me serve un nuovo patto di Milano, siglato a Palazzo Chigi, con rapporti finanziari nuovi che incorporino gli effetti della crisi. Un aspetto, questo, che l'accordo precedente non aveva ancora incorporato».
Una base di partenza, secondo Tonini, è il braccio di ferro che si è prodotto tra Provincia e Stato sulla questione dei nove decimi che in base allo Statuto restano in mano al Trentino su una serie di tributi. «Di fatto - chiarisce ancora Tonini - rispetto ai 9 decimi lo Stato, discutibilmente sotto il profilo istituzionale, si è preso alcuni punti tramite le manovre che ha portato avanti perché la casa bruciava e occorreva prendere i soldi dove c'erano. Noi, come Trentino, giustamente difendiamo i nove decimi, ma dobbiamo pensare che la realtà è che con la riserva all'erario di fatto una quota di quei decimi è rimasta a Roma». Per questo, ora, secondo Tonini, occorre partire da questa realtà e pensare che nella prossima trattativa si andrà a definire quanto di quei nove decimi potrebbe restare a Trento e quanto a Roma. «Noi partiremo da nove, loro da molto meno» afferma ancora il senatore Pd.
Si tratta di una revisione generale dei rapporti con l'Autonomia che, secondo Tonini, «se governa il centrosinistra sarà portata avanti con grande attenzione».
Nel governo futuro di centrosinistra una ulteriore venatura autonomistica potrebbe arrivare dalla Svp. Che, spiega l'Obmann Richard Theiner «sta verificando quali alleanze avere in vista delle politiche. Il Pd ha sempre dimostrato attenzione alle autonomie, ma consideriamo interessante anche la lista di Dellai. Non abbiamo però ancora deciso come comportarci».