La lettera recapitata ieri alla redazione de "L'Adige". Tra gli insulti presa di mira anche la consigliera comunale Aicha Mesrar."L'Adige", 6 dicembre 2012
Lo stile è lo stesso che è stato usato per indirizzare le minacce ad una dipendente della sede roveretana di Equitalia: una lettera di poche parole scritta utilizzando il normografo e con una serie di insulti uno in fila all'altro. Anche il destinatario è lo stesso, con l'indirizzo scritto nel medesimo modo e recapitato dal postino alla redazione roveretana dell' Adige. Stavolta però nel mirino, con insulti irripetibili, ci sono il sindaco della città della Quercia, Andrea Miorandi, e la consigliera comunale straniera che siede sugli scranni del consiglio comunale, Aicha Mesrar.Chi scrive, ovviamente in forma anonima, contesta senza mezze parole la decisione di realizzare una moschea a Rovereto ed un cimitero arabo. Per queste scelte dell'amminstrazione comunale vengono chieste le dimissioni del sindaco. Ma la minaccia è riportata in calce, quando l'ignoto autore della missiva scrive, sempre rivolgendosi al primo cittadino, «sappiamo dove abiti».Che si tratti di una minaccia concreta o del gesto di uno squilibrato che lascia il tempo che trova lo stabilirà la polizia, che ha sequestrato la lettera arrivata in redazione e che ora si occupa dell'indagine per cercare di arrivare all'autore del gesto.È comunque forte il sospetto che si tratti della medesima persona che nel maggio scorso fece recapitare sempre al nostro giornale la lettera di minacce nei confronti della dipendente di Equitalia. A cominciare, come dicevamo, dallo stile che è stato usato: il normografo, le frasi piene di insulti, perfino il foglio ed il formato della busta che sono identici nei due episodi.Certo, visto che si tratta sempre di una persona che si nasconde dietro l'anonimato, e dato che gli argomenti toccati (da una parte la riscossione dei tributi, dall'altra una decisione politica che interessa soprattutto gli immigrati di fede islamica) sono molti diversi tra l'altro, quest'ultimo foglio di minacce potrebbe essere stato scritto da una persona che voleva emulare le gesta dell'autore dell'altra lettera.L'episodio precedente, tuttavia, era ancor più inquietante di quest'ultimo scritto per via della lama seghettata di un coltello da cucina che era stata appiccicata sul foglio in fondo al testo. Fortunatamente però a quelle minacce non seguì alcun gesto nei confronti dell'interessata.L'auspicio è che anche questa volta chi ha voluto gridare la sua rabbia contro il sindaco Andrea Miorandi non dia seguito alle parole. Ed è su questo aspetto, oltre a cercare di smascherare l'autore della missiva, che si concentrerà il lavoro del commissariato di Rovereto.LEGGI ANCHE: "Minacce antimusulmani, solidarietà dalla Lega". Miorandi si sente «sicuro, protetto e intenzionato a proseguire sulla strada del dialogo. E realizzare luoghi di culto è un diritto costituzionale», "L'Adige", 7 dicembre 2012
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