Nella settimana conclusiva delle primarie nazionali del Centrosinistra riteniamo utile cercare gli elementi unificanti tra le proposte, in particolare tra quelle che fanno riferimento al Partito Democratico.
Arianna Comencini (Consigliere Comunità Vallagarina), Marco Laezza (Consigliere Comune Rovereto), Giuliano Muzio (Coordinatore circoli PD Vallagarina), Annalisa Orsi (Consigliere Comune Besenello), Lorenzo Passerini (Consigliere Comunità Vallagarina), Micheal Rech (Presidente Comunità Altipiani Cimbri), Fabrizio Sannicolò (Consigliere Comune Rovereto).
Rovereto, 26 novembre 2012
In un contesto di crisi delle forme tradizionali di partecipazione, il Partito Democratico si sta dimostrando, ancora una volta, un fondamentale architrave del sistema politico di questo Paese: affrontare la sfida del confronto aperto tra le opzioni politiche che compongono il campo dei riformisti è la manifestazione della capacità di sintonizzarsi con i nuovi bisogni di coinvolgimento che le strutture partitiche oggi riescono faticosamente ad interpretare.
Le primarie devono essere un’occasione per rafforzare il progetto politico collettivo per cui le risorse che sono in grado di mobilitare dovranno poi moltiplicarsi e non elidersi in un gioco a somma zero. Siamo di fronte una stagione di cambiamenti profondi che ci attribuisce una forte responsabilità che abbiamo l’obbligo di assumerci. Mai come oggi c’è l’urgenza di ragionare sulle proposte, non possiamo permetterci di concentrare le nostre energie esclusivamente sui destini dei singoli protagonisti della politica. È sulla capacità progettuale che dobbiamo misurarci e rivendicare il nostro protagonismo. Ambiente, lavoro, welfare, cultura e conoscenza sono alcuni dei temi chiave del nostro futuro. Dobbiamo orientare le politiche pubbliche verso i settori innovativi e capaci di cambiare nel profondo e stabilmente i connotati strutturali della nostra economia e garantire più equità, anche generazionale, nelle politiche di welfare.
In questa prospettiva il Partito Democratico può avere un ruolo fondamentale, in quanto nato dall’incontro dei riformismi di diversa matrice culturale e con l’ambizione di offrire una vera opportunità di rinnovamento della politica. Proprio per la sua vocazione ad essere inclusivo e plurale, esso deve mirare ad essere il soggetto politico maggiormente capace di rivolgersi ad una platea ampia di ceti sociali valorizzando le capacità di tutti coloro che vogliono mettere a disposizione della Comunità i loro talenti.
Un partito che sa diventare un punto di riferimento per chiunque, soprattutto tra i più giovani, avverta il bisogno di partecipare e di contare nei processi che determinano le scelte collettive. E' necessario aprirsi maggiormente a coloro che si sentono scarsamente rappresentati e a coloro che non hanno appartenenze pregresse. Per fare questo non dobbiamo chiuderci in dibattiti autoreferenziali, ma cercare di superare i vecchi schematismi raccogliendo le istanze di partecipazione meno tradizionali. È pure necessario valorizzare e investire sull’esperienza e sul radicamento territoriale di tutti coloro che hanno dimostrato coerenza, impegno e capacità.
Si dice spesso che viviamo in una società complessa, in continua evoluzione, per questo la politica e le istituzioni non possono rimanere ferme, ma devono evolversi, sapersi adeguare ai tempi, rinnovarsi. In questi anni il Partito Democratico del Trentino si è dimostrato il più capace di attuare tale processo di rinnovamento e di mantenere il piede sull’acceleratore dell’innovazione e del cambiamento. Nei passaggi politico-amministrativi fondamentali è stato in grado di aggregare intorno alla sua proposta mondi diversi e solitamente distanti dalla vita pubblica. Ed è quindi riuscito a valorizzare contributi competenti e soprattutto è riuscito ad innovare positivamente il quadro politico locale.
In conclusione quindi, pur essendo un gruppo di persone che durante le primarie nazionali stanno sostenendo candidature diverse, riteniamo fondamentale, in un momento cosi importante, mettere in evidenza i punti di incontro tra le diverse posizioni:
- le primarie non devono diventare l’occasione per aumentare il tasso di frammentazione, ma per offrire un’opportunità di partecipazione vera e un confronto sulle idee. Nella fase successiva a quella elettorale tutti coloro i quali si sono avvicinati al progetto del Partito Democratico dovranno sentirsi protagonisti della costruzione di un partito aperto e plurale;
- si dovranno impiegare al meglio tutte le risorse attivate per conquistare un elettorato non ascrivibile solo ai tradizionali mondi di riferimento. Esperienza ed affidabilità di una classe dirigente ed innovazione e nuovi linguaggi devono convivere nel medesimo progetto politico e per questo irrobustire la capacità rappresentativa del PD;
- dobbiamo occuparci maggiormente, senza rinchiuderci in dibattiti autoreferenziali, del vissuto delle persone: i problemi del lavoro e dell’occupazione, la crisi economica e sociale, la sostenibilità e l’efficacia del welfare sono temi che devono maggiormente orientare l’impegno di tutti.