«Approfitto dell’occasione per chiarire alcune cose» ha spiegato subito sorridendo il vicepresidente della Provincia Alberto Pacher. E difatti Pacher - ospite l’altra sera a “Trentino in diretta” su Rttr - ha affermato: «Non ho detto che non farò più politica, perché invece continuerò a farla. Ho annunciato invece che non mi candiderò alle elezioni provinciali del 2013».
"Trentino", 30 ottobre 2012
Un punto importante perché Pacher nella lettera aveva scritto che aveva «deciso di interrompere alla fine di questo mandato il mio impegno diretto nelle istituzioni». In trasmissione ha offerto l’interpretazione autentica di quella parte della lettera (ritiro dalle provinciali, quindi), una precisazione che, come si comprende, cambia un po’ le carte perché sottintende che Pacher non si ritira completamente. Pacher sostiene (e ha sostenuto in trasmissione) che in questo momento, giunto a questo punto del percorso politico e del suo impegno, ritiene di non dover essere il candidato su cui puntare per la presidenza della Provincia, proprio per motivi di coerenza personale. La puntata di “Trentino in diretta”, che si concentrava sul fenomeno della rottamazione e ovviamente sul ritiro di Pacher dalla scena (almeno per quel che riguarda le provinciali, stando a ciò che ha detto il protagonista in diretta), ha aperto lo sguardo anche verso il “dopo Dellai e Pacher”. «Il Trentino non avrà bisogno di un Mosè - ha ripreso lo stesso Pacher citando le dichiarazioni rilasciate dal professor Pombeni al nostro giornale - Non ne avrà bisogno perché il tessuto sociale e la coesione delle forze politiche sono tali da rendere possibile governare il Trentino bene anche in una fase difficile». Dello stesso avviso anche il capogruppo dell’Upt Giorgio Lunelli ospite in studio. Mentre Ivo Tarolli, il coordinatore regionale dell’ Upt ha insistito sul fatto che è giunto il momento per ritornare sul territorio a parlare di politica, a incontrare la gente, a costruire insieme un progetto per il futuro.