«In questa stagione di difficoltà economiche, sociali e strutturali un politico può fare due cose: una è tirarsi indietro, l’altra è mettersi a disposizione della parte migliore della nazione e impegnarsi ancora di più».
L. Pianesi, "Trentino", 25 ottobre 2012
Con queste parole Laura Puppato, consigliere regionale del Veneto del Pd e candidata alle primarie del centrosinistra del 25 novembre, commenta la scelta di Alberto Pacher di abbandonare la scena politica e gli chiede esplicitamente di ripensarci. «Di cose che non vanno ce ne sono moltissime - aggiunge –- anche all’interno del Pd. Per esempio anch’io penso che dovremmo recuperare la vocazione maggioritaria. Ma non è andando altrove che si risolvono i problemi». Laura Puppato, classe 1957, crede molto nell’impegno per la comunità. I punti fermi del suo programma sono la lotta alla corruzione, la parità di genere e l’ambiente, inteso sia come tutela del paesaggio che come risorsa energetica ed economica. Sul suo sito si definisce “amministratrice locale”. Prima di essere eletta in Regione nel 2012 con quasi un terzo dei voti totali presi in Veneto dal Pd è stata, infatti, sindaco di Montebelluna e candidata alle Europee del 2009. Un’amministratrice locale che si trova improvvisamente a concorrere, su scala nazionale, alla guida del Centro sinistra. Vita stravolta? «Decisamente. Noi non abbiamo i mezzi messi in campo da Renzi e Bersani. Siamo un gruppo di persone che in tutta Italia si stanno organizzando autonomamente. Oggi, per esempio, scadono i termini per la consegna delle 20 mila firme di sostegno alle candidature. Ebbene ieri quattro auto sono partite da Montebelluna per andarle a recuperare in tutta Italia. E una di queste era guidata da mio marito direzione Torino dove sarebbero confluiti i moduli del nord ovest. Senza il suo sostegno non avrei mai potuto accettare questa sfida». Laura Puppato conosce bene il Trentino: «Mia madre è di Stenico, mio fratello è nato a Trento e sabato sarò a Povo a un incontro pubblico. Conosco molto bene la vostra realtà che ammiro e rispetto. Penso che se qualcuno ha dei diritti in più rispetto ad altri è giusto portare gli altri al suo livello e non viceversa. Io vedo un’Italia federale e il Trentino è un modelli da esportare nelle altre regioni». A Trento, però, da una decina d’anni si discute di realizzare un inceneritore: scelta che Laura Puppato giudica assurda: «In Trentino avete tutte le caratteristiche sociali, culturali e demografiche per attuare una politica spinta di raccolta differenziata e di costruire un impianto di compostaggio come quello da anni in uso a Treviso. A Montebelluna abbiamo superato l’80% della differenziata. I vostri amministratori sono sordi da quest’orecchio. Senza offendere nessuno, spesso i cittadini sono più avanti dei loro governanti».