Oggi il rottamatore del Pd arriverà in città. Filippi: un grande sogno di rinnovamento.
Z. Sovilla, "L'Adige", 19 ottobre 2012
Il camper di Matteo Renzi oggi arriva in regione: il sindaco di Firenze, in corsa alle primarie del centrosinistra, interverrà a Bolzano, nel pomeriggio, e all'Auditorium Santa Chiara, in serata. Il «rottamatore» del Pd raggiunge Trento mentre a livello nazionale si infiamma il confronto con la classe dirigente del suo partito, caldamente invitata a fare spazio al ricambio generazionale. E di rinnovamento radicale del sistema Paese Renzi parlerà oggi nel suo intervento, che sarà introdotto dalla giovane roveretana Elisa Filippi, coordinatrice dei dieci comitati trentini a sostegno della candidatura. «Illustrerò brevemente - spiega Filippi - le tappe che rapidamente, in un mese, hanno trasformato la scommessa di un sindaco in un progetto collettivo che anche in provincia di Trento sta raccogliendo numerose adesioni».
Nell'incessante polverone delle polemiche tra «giovani» e «vecchi» della politica, rischiano di restare sullo sfondo le visioni concrete. Ci fa un cenno a una delle vostre priorità?
«Adottare un modello europeo che si declini anche in Italia come affermazione del merito: bisogna valorizzare i talenti (spesso costretti a emigrare) e costruire un futuro senza precarietà».
E da dove si comincia?
«Dal sistema scolastico e dalla ricerca scientifica, che vanno liberati dal retaggio delle baronìe. Anche la pubblica amministrazione va trasformata, per diventare a pieno titolo un punto di riferimento fondamentale, una risorsa preziosa dell'architettura nazionale. All'interno della macchina pubblica sono presenti molte persone competenti e desiderose di fare, frustrate però da meccanismi che non premiano il merito».
Lei ha parlato di una grande avventura collettiva: non teme che il forte carisma di un Matteo Renzi premier potrebbe mortificare proprio questa dimensione?
«Niente affatto. Chi sta vivendo questa esperienza sa che Renzi possiede le vere doti di un leader: avere una visione profonda, aggregare e coltivare talenti, saper delegare e poi verificare puntualmente i risultati. È ciò di cui Matteo ha dimostrato di essere capace a Firenze, scegliendo giovani per la sua giunta. Così come siamo per lo più giovani noi portavoce dei comitati locali. Ricordiamoci che Renzi è una persona alla mano, viene da Rignano sull'Arno, non dalla Firenze bene, sa interloquire con tutti e dunque dare vita a un disegno collettivo».
Se, viceversa, uscisse sconfitto dalle primarie, che cosa sarà di queste energie attivate?
«Comunque vada, il sogno che abbiamo costruito mettendo in rete i territori regionali, continuerà a vivere: ne ha bisogno l'Italia».
Un mese fa, la polemica sulla critica alle autonomie speciali contenuta nel libro di Renzi «Stil Novo»: vi siete sùbito affrettati a precisare e gettare acqua sul fuoco.
«Sì, quella frase andava contestualizzata, non era certo riferita alla nostra regione, che in ogni caso è un esempio europeo di buon governo e ha prodotto innovazione e benessere. Ciò non toglie che nella prossima legislatura sarà un passaggio obbligato anche una riflessione seria sulle autonomie speciali del futuro. Il confronto, di fatto, è già aperto, sia a Roma sia qui da noi, e tutti saranno chiamati a riempirlo di senso».
Ma che cosa pensano i «rottamatori» della longevità della classe dirigente locale? Lorenzo Dellai sindaco di Trento dal 1990 al '98, poi presidente provinciale, ora al terzo mandato. Un probabile successore, Alberto Pacher, diciotto anni fra consigliere, assessore e sindaco del capoluogo, dal 2008 vicepresidente in Provincia. Luis Durnwalder, nelle istituzioni dal 1969 e oggi al quarto mandato come governatore sudtirolese, esordio nel marzo 1989: c'era ancora il Muro di Berlino.
«In linea generale il rinnovamento della classe dirigente è una delle esigenze di quest'epoca in crisi. In Trentino, peraltro, c'è ancora fiducia nelle istituzioni, probabilmente proprio grazie all'autonomia speciale. Quanto al presidente Dellai, sono convinta che come amministratore pubblico ha lavorato bene; non so se sia stato altrettanto efficace nel coltivare i giovani talenti attorno a sé».
E sulla successione?
«Il mio auspicio è che a subentrare sia una figura del Pd. Se si tratterà di Pacher, spero che sappia essere visionario e coraggioso: quel ruolo richiederà di certo queste caratteristiche. Immagino che la scelta avverrà nelle primarie e magari con Pacher parteciperanno anche Luca Zeni e Alessandro Olivi: confesso che stimo tutti e tre».
Da Cogo a Zeni, molti i politici annunciati
Il coordinamento trentino dei dieci comitati pro Renzi scrive, in una nota diffusa ieri, che all'incontro di stasera all'Auditorium (alle 21) sono attesi anche i molti politici locali che in queste settimane hanno manifestato interesse o simpatia per l'iniziativa del sindaco di Firenze. Fra le presenze date per certe, quelle dei consiglieri provinciali Pd Andrea Rudari, Luca Zeni, Sara Ferrari, Margherita Cogo. Quanto agli esponenti comunali, sono annunciati fra gli altri i consiglieri di Trento Andrea Robol, Roberta Calza, i roveretani Marco Laezza, Gianluca Merlo, Robero Ferrari, Filippo Zomer, Fabrizio Sannicolò, e il presidente della Comunità dell'Alto Garda e Ledro, Salvador Valandro. I comitati segnalano anche la presenza del sindaco di Ala Luigino Peroni e del presidente della circoscrizione Ravina, Roberto Stanchina.
Nei giorni scorsi, peraltro, anche il primo cittadino del capoluogo, Alessandro Andreatta (Pd), sia pure senza sbilanciarsi, ha detto di seguire con attenzione l'esperienza renziana. Pure il vicepresidente della Provincia, Alberto Pacher (Pd), aveva affermato di guardare con interesse a questa novità della scena politica.
Quanto al protagonista, Matteo Renzi, ieri ha espresso una posizione critica verso le misure economiche e fiscali annunciate in questi giorni dal governo: «La legge di stabilità - ha detto - va profondamente rivista, così com'è rischia di essere un provvedimento ingiusto che si abbatte sulle famiglie e sul non profit». Renzi ha rilasciato queste opinioni durante un lungo incontro con la redazione del periodico Vita, diretto da Riccardo Bonacina, cui hanno partecipato i rappresentanti di varie organizzazioni non profit. In proposito, Renzi ha insistito su tre battaglie: per il servizio civile obbligatorio ed europeo; per facilitare la cittadinanza per gli immigrati e i loro figli; contro il gioco d'azzardo».
Della legge di stabilità ha parlato in chiusura: «È a dir poco un provvedimento discutibile, non si può abbassare l'Irpef rifacendosi poi sulle detrazioni e deduzioni, mettendo così in ginocchio le famiglie che pagano i mutui, e le associazioni che vivono di donazioni. Non solo: L'aumento dell'Iva alle cooperative sociali è una follia. E lo dico da sindaco che ben conosce l'importanza dei servizi forniti dalla cooperazione sociale».