La scelta di RFI di sopprimere lo scalo merci di Rovereto è un’ulteriore dimostrazione di come le scelte prese centralmente con criteri meramente ragionieristici non tengano conto delle esigenze di sviluppo dei territori.
Arianna Comencini, Lorenzo Passerini, 17 ottobre 2012
Se per anni nel settore pubblico si sono annidati sprechi e costruiti apparati sovradimensionati, sicuramente il dimagrimento acritico dei servizi non può essere la cura per affrontare la crisi. La politica deve essere capace di selezionare gli investimenti in grado di generare un’azione moltiplicativa positiva. In uno scenario economico complesso tagliare indiscriminatamente non significa rispondere alle esigenze del tessuto produttivo, ma al contrario aggravare il difficile contesto nel quale le imprese stanno operando.
Come si può voler offrire le condizioni per la crescita, com’è tra i principali obiettivi del Governo nazionale, se viene meno un fattore competitivo fondamentale per un territorio come l'accesso alle reti? Come si può pensare di dare un futuro di sviluppo al Paese se non si tiene conto delle vocazioni dei territori e si sceglie solo con logiche contabili astratte?
La Vallagarina e l’Alto Garda sono storicamente i poli industriali e artigianali della Provincia, hanno un tessuto produttivo multisettoriale e multidimensionale che costituisce un valore per tutto il Trentino. Proprio per questo le politiche industriali sviluppate in questa legislatura prevedono alcune progettualità fondamentali, che impattano anche al di fuori dei confini provinciali, sulla Vallagarina: gli investimenti nel Polo della Meccatronica e nella filiera energia e ambiente, attraverso l'incontro tra formazione, ricerca ed impresa, si propongono di affrontare la crisi rigenerando la nostra piattaforma produttiva. Proprio in una fase nella quale si sta ragionando su scala europea per spostare da gomma a rotaia merci e persone può avere effetti fortemente negativi revocare alle imprese la possibilità di interconnettersi rapidamente in Vallagarina all’asse del Brennero.
Già nel 2008 Comune di Rovereto e Provincia Autonoma di Trento avevano trovato un’intesa per spostare lo scalo ferroviario a Mori. Questo per permettere anche, attraverso la realizzazione a Rovereto di una stazione bifronte, di ridurre la frattura della Città generata dalla ferrovia. I Comuni e la Comunità della Vallagarina devono, insieme alla Provincia, ribadire quest’esigenza fondamentale per il nostro territorio. La competitività del Trentino si misura anche con il suo grado di interconnessione con l’Europa: valorizzare l’Autonomia non significa solo difendere delle risorse finanziarie, ma realizzare il diritto di una comunità a promuovere lo sviluppo del proprio territorio.