Martedì prossimo si discuterà in consiglio comunale la mozione sui centri culturali islamici presentata da Angeli e Dalzocchio. Una mozione che, osserva ora il segretario del Pd Fabiano Lorandi, non sarebbe che il segno di quanto la Lega sia «prigioniera delle sue paure e dei suoi pregiudizi etnici»."L'Adige", 14 ottobre 2012
«A Rovereto le persone di origine straniera costituiscono il 13% della popolazione. Tale percentuale è superiore di 5 punti alla media nazionale. Se prendiamo in considerazione la fascia d'età dai 0 ai 18 anni, i figli di stranieri raggiungono il 20% della popolazione giovanile della città.Gli uomini arabi e pakistani sono inseriti nel mondo del lavoro, le donne nel contesto sociale, i loro figli nelle scuole cittadine e - fianco a fianco con i loro compagni di origine italiana - studiano, faticano sugli stessi problemi di matematica, fanno il tifo per le stesse squadre di calcio, ascoltano la stessa musica, mangiano la stessa pizza e lo stesso cuscus, conservando aspetti importanti della cultura d'origine, mescolata con quella occidentale. Tutto ciò, nelle pratiche di tutti i giorni, si fonda sul rispetto dell'altro, sulla libertà di essere differenti». La convivenza, insomma, è realtà indipendentemente dai timori della Lega. E l'integrazione, pur tra le difficoltà, è un percorso già intrapreso: «Si tratta di un processo non lineare e nemmeno facile, che necessita di attenzioni e disponibilità da parte di tutti, arabi e italiani - osserva ancora Lorandi.Il rapporto con l'Islam è sempre stata una costante del mondo europeo occidentale fatto di scambi culturali che hanno profondamente segnato entrambe le civiltà. Il pensiero del filosofo greco Aristotele è stato introdotto in Europa dagli arabi ed è noto l'apporto arabo all'astronomia e alla matematica.Perché appiattire la dimensione della loro cultura sull'aspetto dell'integralismo religioso, che pure esiste in una parte minoritaria di coloro che vivono nel nostro Paese? Perché non cogliere i segni di progresso e gli effetti virtuosi del dialogo interreligioso che avviene anche in Trentino? La premessa e il deliberato dei consiglieri leghisti sono con ogni evidenza pretestuosi e vanno respinti. La Lega ha sempre bisogno del nemico per rafforzare la propria identità di partito. Ma non esiste nessun nemico dell'Occidente, non esiste nessuna emergenza, non esiste nessun pericolo di egemonia islamica nella nostra città e men che meno di terrorismo anticristiano. Esistono invece i diritti dei cittadini, sanciti dalla Costituzione, di avere luoghi per poter approfondire aspetti culturali, promuovere iniziative e, perché no, anche meditare e pregare».
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Partito Democratico del Trentino