«Un partito più unito di prima, che cerca e trova la condivisione interna». Questa la fotografia che Michele Nicoletti, segretario provinciale del Pd, ha scattato ieri al termine dell'assemblea nazionale tenuta a Roma in cui i democratici hanno dato mandato al segretario Pier Luigi Bersani per trattare al tavolo delle primarie con le altre forze della coalizione e per definire insieme agli alleati il manifesto politico delle alleanze per le prossime politiche.
D. Battistel, "L'Adige", 7 ottobre 2012
Il tema scottante, però, era quello legato alle regole con cui si svolgeranno le primarie, dopo che nei giorni scorsi i sostenitori dello sfidante Matteo Renzi avevano accusato i vertici del partito di volerle modificare per danneggiare la corsa del sindaco di Firenze. «Non dobbiamo avere paura delle regole, regola è una bella parola» ha premesso dal palco Bersani. Che poi, con fair play ha aperto la porta alla candidatura di Renzi spiegando che «l'unica regola esistente che si cambia in corso d'opera è la deroga che consente la corsa di altri candidati del Pd oltre al segretario alle primarie di coalizione».
«La discussione è stata interessante e le proposte approvate quasi tutte all'unanimità» il primo commento del segretario trentino Nicoletti. «Questo è un segnale del fatto che il Pd ha condiviso la scelta di Bersani di sottoporre la sua leadership alle primarie e nello stesso tempo che le regole per rendere le primarie trasparenti stanno bene a tutti».
Anche ai renziani? «Mi pare che anche Renzi sia soddisfatto - risponde Nicoletti - Ci saranno delle regole scrupolose ma attente a favorire la partecipazione che sono state condivise». «Quindi mi pare di poter parlare di un Pd più unito di prima e del resto io sempre non ho mai creduto ad un approccio catastrofista di chi pensa che ci sarà una spaccatura interna».
Fissate (o quasi) le regole, Nicoletti ora invita a pensare ai veri problemi del Paese. «È emerso chiaramente che la preoccupazione cruciale del Pd è per il futuro dell'Italia più che per le questioni interne. Quindi, con senso di responsabilità, ora concentriamoci su questo».
Torna sulle regole il capogruppo Luca Zeni, uno dei membri trentini dell'assemblea presenti ieri mattina a Roma (gli altri erano Alessandro Olivi e Laura Froner), da poco unitosi alla corrente «renziana». «Credo ne sia uscita una linea intermedia buona, perché da un lato fa saldi i principi, dall'altra permette la competizione». Zeni è soddisfatto soprattutto che sia stato superato uno degli ostacoli più controversi, e cioè il fatto che si dovesse registrarsi nei giorni precedenti alle primarie. «Una regola - commenta - che avrebbe appesantito e tenuto lontano dalle urne tanta gente».
Da registrare anche l'intervento sul palco di Giorgio Tonini, definito dall' Ansa «uno dei montiani del Pd vicini alle posizioni di Matteo Renzi». «Io spero che sulle regole ci sia la massima apertura e non ci siano ombre sulla volontà di favorire la partecipazione». Evitare, dunque, regole che ostacolino la partecipazione.
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