Eliminare la «porta girevole» non convince la maggioranza

Eliminare solo per una questione di costi della politica (in ballo ci sono 6 indennità in più da pagare) l'incompatibilità tra il ruolo di assessore e quello di consigliere provinciale, che esiste in tutte le regioni dove c'è l'elezione diretta del governatore, non viene ritenuta una ragione sufficiente per cambiare la legge elettorale. Se si vuole toccare qualcosa si deve trovare il modo per non compromettere l'equilibrio tra l'esecutivo e il legislativo.
L. Patruno, "L'Adige", 9 ottobre 2012


 E per il Pd, come ha detto il segretario Michele Nicoletti, si deve evitare che «gli assessori se portati all'interno del consiglio provinciale siano maggioranza nella maggioranza».
«Se si vuole eliminare l'incompatibilità - ha suggerito Nicoletti ieri agli alleati del centrosinistra autonomista riunitisi per discutere di costi della politica - va ridotto il numero attuale degli assessori, così i consiglieri di maggioranza sarebbero più degli assessori e l'esecutivo non rischierebbe di prevaricare sul legislativo». Il Pd si sente dunque compresso tra la volontà di dimostrare di essere pronto a tagliare i costi e l'esigenza di non compromettere gli equilibri di potere. Anche se in Trentino, visto che per ridurre il numero dei consiglieri serve una legge costituzionale perché va modificato lo Statuto, l'unica strada veloce è riportare gli assessori in Consiglio.
Ma poiché immaginare di toccare la legge fa entrare in un terreno minato, l'orientamento prevalente emerso ieri tra le forze politiche della maggioranza è stato quello di pensarci bene prima di fare danni e si è preso tempo decidendo di istituire un gruppo di lavoro che dovrà fare la proposta. È il classico gruppo di lavoro che rischia di mettere una pietra sopra i 14 disegni di legge di riforma del sistema elettorale, tra cui quello presentato all'ultimo tuffo in questi giorni dal capogruppo del Patt, Michele Dallapiccola, a titolo personale.
Il testo di Dallapiccola, così come quello di buona parte dei disegni di legge presentati nei mesi scorsi da consiglieri di maggioranza e opposizione, propone di eliminare l'incompatibilità tra assessore e consigliere introdotta nel 2003, insieme all'elezione diretta del presidente della Provincia.
Ieri, all'incontro di maggioranza, al di là delle aperture problematiche di Nicoletti, le perplessità sull'idea di mettere mano alla legge per eliminare la cosiddetta «porta girevole» (l'incompatibilità con possibilità di rientro in Consiglio dell'assessore che si dimette dalla giunta) sono venute anche dall'Upt, dai Verdi e dal Patt. Mentre si sono espressi nettamente a favore Bruno Firmani (Italia dei valori), che è tra i firmatari di un disegno di legge, e Ivo Tarolli (Udc).
Il segretario provinciale del Patt, Franco Panizza, ha comunicato agli alleati che: «L'ufficio politico del partito si è riunito e sulla legge elettorale ha deciso che sia preferibile non aprire ora una discussione in Consiglio sulla legge elettorale perché siamo a fine legislatura ed è meglio evitare di bloccare il consiglio provinciale su queste discussioni. Per questo abbiamo chiesto a Dallapiccola di soprassedere e tutti i consiglieri del Patt si adegueranno alla linea che verrà assunta dalla coalizione».
Anche Vittorio Fravezzi, che era ieri presente all'incontro con il segretario dell'Upt, Flavia Fontana, e il capogruppo provinciale Giorgio Lunelli, ha dichiarato che: «L'Upt è disponibile a discutere di modifica della legge elettorale ma valutando le conseguenze sull'equilibrio tra esecutivo e legislativo che sta alla base della incompatibilità che è stata introdotta insieme all'elezione diretta del presidente. Se non vogliamo un super-governo si deve trovare il modo di riequilibrare il legislativo. Non siamo contrari ma stiamo attenti». Sulla riduzione, invece, del numero dei consiglieri provinciali, la maggioranza ha concordato la necessità di confrontarsi con la Svp e il Pd di Bolzano. In ogni caso, cambiare lo Statuto di autonomia vuol dire andare alla prossima legislatura.

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