"Dobbiamo liberare la democrazia dal denaro che ha sommerso ogni altro ragionamento. Nel dopoguerra, i costi della politica erano molto più bassi eppure si è ricostruita l'Italia. Chi fa politica oggi torni allo spirito dei nostri padri costituenti".
L. Patruno, "L'Adige", 4 ottobre 2012
«Sui costi della politica e le proposte di modifica della legge elettorale per eliminare la porta girevole (l'incompatibilità tra il ruolo di assessore e consigliere, Ndr.), come maggioranza abbiamo deciso di procedere in modo collegiale: lunedì prossimo ci ritroveremo proprio per ragionare di questo». Michele Nicoletti, segretario del Pd del Trentino, esprime l'auspicio che le forze politiche del centrosinistra autonomista riescano a trovare una posizione unitaria sul tema delicato dei costi della politica, che sia capace di «tenere insieme i principi e la funzionalità delle istituzioni democratiche con le esigenze di contenimento dei costi pubblici».
L'aspetto ora più difficile da affrontare è quello che riguarda il numero dei consiglieri provinciali. Proprio oggi il governo Monti dovrebbe approvare il decreto che prevede il taglio di 600 poltrone nei consigli regionali di tutta Italia. Secondo il parametro della popolazione che si sta utilizzando al Trentino toccherebbero solo 20 consiglieri provinciali e 4 assessori, mentre oggi ne ha 35 più 7 assessori che non fanno parte del consiglio: in totale 42 indennità da pagare.
«Noi - dichiara Nicoletti - dobbiamo farci carico della riduzione dei costi della politica come il resto del Paese, non possiamo chiamarci fuori. Ma nello stesso tempo non possiamo stravolgere le nostre istituzioni sulla base di spinte emotive. Dobbiamo ragionarci bene e confrontarci anche con Bolzano perché i due consigli provinciali costituiscono il consiglio regionale».
Ma non ci sono cinquanta soluzioni: se non si vogliono riduzioni drastiche del numero dei consigliori, né rimettere in discussione la divisione tra il ruolo di assessore e quello di consigliere, riducendo però anche il costo della politica, sarà necessario che i politici riducano e di molto i loro compensi.
«La chiave di volta - dice il segretario provinciale del Pd - è recuperare la sobrietà dell'impegno politico. Dobbiamo liberare la democrazia dal denaro che ha sommerso ogni altro ragionamento. Nel dopoguerra, i costi della politica erano molto più bassi eppure si è ricostruita l'Italia. Chi fa politica oggi torni allo spirito dei nostri padri costituenti».