Dimezzate le consulenze: dai 150 mila euro attuali, nel 2013 i gruppi consiliari provinciali dovranno accontentarsi di 75 mila euro. Sì alla rendicontazione obbligatoria: i gruppi dovranno tenere tutte le ricevute e fatture a giustificazione delle spese effettuate.
C. Bert, "Trentino", 3 ottobre 2012
Infine passa la linea della certificazione dei bilanci, anche se su questo punto si dovrà approfondire il come, se affidandosi a società esterne (in Trentino ce ne sono 3 che svolgono questo servizio) o coinvolgendo l’Ordine dei commercialisti. È questo il «pacchetto» di decisioni uscito ieri dall’ufficio di presidenza del consiglio provinciale. Il primo confronto della scorsa settimana aveva visto su fronti contrapposti il presidente Bruno Dorigatti e i rappresentanti delle minoranze (Alessandro Savoi della Lega, Pino Morandini del Pdl e Claudio Eccher della Civica per Divina). Ma dopo lo scandalo Lazio e l’allargamento delle inchieste sui fondi ai partiti in Piemonte ed Emilia Romagna, la pressione dell’opinione pubblica sul tema dei costi della politica e della trasparenza ha convinto tutti a varare i tagli. La discussione è andata avanti per tutta la mattinata, ma alla fine la decisione è stata unitaria. Dorigatti, che aveva proposto di cancellare il fondo per le consulenze, ha strappato una riduzione del 50% (75 mila euro, che ora dovranno essere ripartiti tra i gruppi: nel 2011 hanno speso tutta la quota a loro disposizione Lega, Patt, Civica, Ual e Verdi). A questo si aggiungono altri tagli sul bilancio di palazzo Trentini: incarichi e consulenze passano da 80 mila a 50 mila euro, mentre le spese per manifestazioni, conferenze e mostre cala di 90 mila euro (da 190 a 100 mila euro). La proposta di bilancio del consiglio per il 2013 presenta una spesa complessiva di 13.222.880 euro: rispetto al 2012 la riduzione è di 453.886 euro pari al 3,32%. Soddisfatto Dorigatti: «Era un primo passaggio delicato, ne è uscita una decisione unitaria. Abbiamo ridotto le consulenze e se la certificazione esterna può servire a dare maggiore garanzia di trasparenza, penso che sia un passo opportuno». Quanto alla rendicontazione delle spese, oggi l’unico obbligo è il consuntivo al consiglio, anche se i tutti i gruppi assicurano che già oggi non ci sono spese senza ricevuta di appoggio: sono poi i capigruppo a firmare il bilancio del proprio gruppo come atto di garanzia. La novità proposta dall’ufficio di presidenza riguarda l’obbligo per i gruppi di conservare la documentazione che giustifica le spese sostenute. Oggi intanto è atteso il secondo round: i capigruppo dovranno esprimersi sulle modifiche al regolamento che introducono la rendicontazione e la certificazione. E il presidente Dorigatti verificherà se c’è condivisione su un passaggio in più sul fronte della trasparenza, ovvero rendere pubblici i dati sull’utilizzo dei fondi e sui rimborsi chilometrici da parte dei singoli consiglieri. Qualche consigliere, a titolo personale, ha già fatto sapere di essere favorevole alla pubblicazione dei propri rimborsi. Il presidente del consiglio ha finora ribadito: massima trasparenza sui bilanci dei gruppi, ma tutela della privacy dell'attività di un consigliere. «Perché tutti devono sapere se a cena ha incontrato questo o quell'imprenditore, questo o quel sindacalista?», si chiede Dorigatti. «Questo non significa essere contro la trasparenza». Si capirà oggi se si andrà avanti su questa linea.