Più libertà e meno vincoli per chi vuole investire sui centri storici

Fuori dai centri storici, invece, una regia e un limite per evitare modelli tipo quelli di nuovi centri commerciali, come quelli prospettati ad esempio a Trento Nord dal piano Gregotti o in via Maccani dove è stata paventata la possibilità di un nuovo centro sul modello del superstore di via Degasperi.
"L'Adige", 30 settembre 2012

Le modifiche alla legge sul commercio, approvate venerdì sera dal consiglio provinciale, secondo l’assessore al commercio Alessandro Olivi, puntano a ridare maggiore forza ai centri storici e a evitare operazioni commerciali realizzate sulla base di logiche immobiliari.
Centro, metrature libere
“Per quanto riguarda i centri storici, la normativa – spiega l’assessore – non prevede più limiti ai centri commerciali perché vogliamo rivitalizzarli e renderli più attrattivi”. In giunta, venerdì, in pre-adozione è passato un provvedimento che prevede l’abolizione del vincolo della realizzazione di parcheggi pertinenziali o la loro monetizzazione per chi voglia investire e realizzare attività commerciali rilevanti nei centri storici. La decisione deve passare dal Consiglio delle autonomie prima di essere approvata definitivamente nella giunta provinciale.
Regia sulle grandi superfici
Aboliti i contigenti per ambito territoriale, la regia sulle grandi superfici di vendita viene realizzata, spiega Olivi, tramite due meccanismi. Il primo: vincoli ambientali, viabilistici, immobiliari che dovranno essere stabiliti dalle Comunità di Valle. Secondo: il piano per le nuove superfici dei vari territori sarà poi vagliato e approvato dalla giunta provinciale. “In questi quattro anni – spiega Olivi – di legislatura non sono stati autorizzati altri centri commerciali, al di fuori di quelli che abbiamo ereditato”. Per evitare nuovi centri commerciali, come quelli previsti all’interno di piastre da 30.000 metri quadri come a Trento Nord, ecco che verranno messi a norma alcuni vincoli, così come permesso dalla normativa nazionale. “Non è più tempo per grandi piastre commerciali – afferma Olivi – per quello che mi riguarda non vedo prospettive per centro come quelli previsti a Trento Nord o in via Maccani, ma, sulla scorta dello studio del Politecnico, per un ritorno alla specializzazione dei negozi”.
Il recupero dell’esistente
I limiti per lo sviluppo delle grandi superfici commerciali al di fuori dei centri storici arriveranno tramite un regolamento che sarà emanato nelle prossime settimane. In particolare, saranno ad esempio obbligatori i recuperi di una parte del patrimonio immobiliare esistente in cambio della costruzione di nuovi edifici. Ma ci saranno anche vincoli legati alla viabilità, al numero minimo di parcheggi da rispettare, al divieto di consumare aree agricole e di realizzarlo in aree produttive, a meno che non si recuperi il patrimonio edilizio esistente. “Sul vero vulnus della predominanza dell’interesse immobiliare su quello commerciale abbiamo gli strumenti per incidere ed evitare operazioni speculative” chiosa Olivi che chiarisce come “sui progetti di Lavis e Levico la nuova legge non influirà, l’iter proseguirà come impostato finora”.