Il palazzo Inail per i gruppi consiliari

È da quando è diventato presidente del consiglio provinciale, all'inizio dell'anno scorso, che Bruno Dorigatti ha il cruccio del costo molto alto degli affitti dei comodi uffici che oggi ospitano i gruppi consiliari:"Il trasloco si farà risparmiare un milione l'anno di affitto".
L. Patruno, "L'Adige", 28 settembre 2012

È da quando è diventato presidente del consiglio provinciale, all'inizio dell'anno scorso, che Bruno Dorigatti ha il cruccio del costo molto alto degli affitti dei comodi uffici che oggi ospitano i gruppi consiliari. Si tratta di  1.350.000  euro l'anno che secondo Dorigatti sono troppi. Per questo ha scritto al presidente della Provincia, Lorenzo Dellai, chiedendogli di trovare un posto tra i palazzi di proprietà dell'ente pubblico dove collocare i consiglieri provinciali ritentando l'operazione fallita qualche anno fa quando i consiglieri dissero no al palazzo provinciale di via Jacopo Aconcio perché ritenuto troppo stretto per le loro esigenze.
La soluzione ora pare sia stata trovata nel palazzo Inail di via Gazzoletti, situato proprio di fronte al palazzo della Regione, che la Provincia ha comprato nel 2009 per 9,5 milioni di euro e che tuttora ospita l'Istituto che paga un affitto di 500 mila euro l'anno.
Lo ha annunciato ieri lo stesso presidente Dorigatti in un incontro con i capigruppo. La Provincia, tramite Patrimonio del Trentino spa, sarebbe infatti disposta a mettere a disposizione del consiglio provinciale il palazzo rinunciando a collocarci i propri uffici come previsto quando fu acquistato l'immobile con lo stesso obiettivo di liberarsi del peso degli affitti.
Ieri Dorigatti ha comunicato di essersi fatto carico in prima persona, affiancando i vertici della Patrimonio spa, della trattativa che era già in corso con Inail per convincerli a lasciare libero l'immobile prima del 2022, data di scadenza del contratto, per trasferirsi in un altro edificio che viene messo a disposizione sempre dalla Provincia a Trento nord.
«Sono convinto - ha detto Dorigatti - che entro la fine dell'anno si potrà giungere a un accordo per il trasferimento di Inail e che dalla prossima legislatura, dopo la ristrutturazione del palazzo per rispondere alle nostre esigenze, potremo spostare tutti i nostri uffici compreso Corecom e difensore civico nella nuova sede risparmiando oltre un milione di euro».
Dorigatti ha specificato ieri di essere andato a Roma il 20 settembre scorso per incontrare il presidente dell'Inail, Massimo De Felice, al quale ha sollecitato lo sblocco della trattativa in modo da accelerare i tempi del trasloco. Nella stessa trasferta romana, il presidente del consiglio ha incontrato anche il ministro del Lavoro, Elsa Fornero, la quale avrebbe dato la sua disponibilità ad intervenire su Inail perché concluda l'operazione.
Il palazzo, che è tutelato per il suo valore storico-artistico, dovrebbe essere questa volta sufficiente a soddisfare le esigenze di spazi dei consiglieri provinciali, almeno a giudicare dalla reazione sostanzialmente positiva raccolta fra ieri fra i capigruppo dopo l'annuncio. Naturalmente poi lo si capirà quando, come fu per il palazzo di via Aconcio, arriverà il momento di assegnare gli spazi.
La giunta, che a sua volta è alle prese con un piano di riorganizzazione degli spazi per gli uffici provinciali per risparmiare sugli affitti si è così trovata costretta a cercare alternative. Perché se è vero che il consiglio provinciale si ritroverà con un risparmio di 1 milione di euro l'anno il costo per gli uffici dei gruppi si sposta sul bilancio della Provincia che oggi ha uffici in affitto attraverso 170 contratti, per oltre  10 milioni  di euro di canoni complessivi.
Per compensare la perdita di spazi del palazzo Inail, comunque ora la giunta provinciale, annuncia il vicepresidente Alberto Pacher, rilancia l'obiettivo della realizzazione di un nuovo palazzo per uffici nell'area tra via Romagnosi e via Vannetti.
Il primo progetto d'appalto nel 1995 si arenò tra i ricorsi delle aziende che avevano partecipato alla gara.
«Quel progetto non era più adeguato - sostiene oggi Pacher - ne abbiamo predisposto uno nuovo».