Non legare più l'indennità dei parlamentari più a quella dei magistrati di Cassazione ma a quella dei sindaci dei Comuni capoluogo di regione con più di 250 mila abitanti. Lo propone un gruppo di deputati del Pd, tra cui Gabriele Albonetti, che precisa come le disposizioni andrebbero applicate anche alle indennità degli eletti nelle Regioni. Firmano la proposta anche Lenzi, Marchignoli, Cenni, Albini, Froner, Amici, Lo Moro.
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28 settembre 2012
I deputati del Pd (oltre ai firmatari della proposta)chiederanno dunque che la loro proposta sia esaminata insieme alle altre che insistono sullo stesso argomento e che sono all'attenzione della commissione Affari Costituzionali della Camera. Composta di un unico articolo di 4 commi, la proposta di legge elimina l'equiparazione della retribuzione dei deputati con quello dei magistrati con funzioni di presidente di Sezione della Cassazione. Una equiparazione, spiega Albonetti, che già ora non è più in vigore, nella sostanza, visto che oggi il parlamentare guadagna 1.700 euro in meno del magistrato a cui è "agganciato" in seguito ai tagli decisi dal 2005 ad oggi.
Albonetti entra poi nei dettagli della sua proposta: L'indennità passerebbe dai circa 5.000 euro di oggi a 4.500", e soprattutto "il lordo scenderebbe da 10.500 a 7.500 euro al mese", perchè l'equiparazione ai sindaci sarebbe totale, anche per la parte relativi alle trattenute previdenziali e assistenziali: "E' vero che il lordo di un sindaco è più basso, ma è anche vero che il sindaco non deve versare i contributi, neanche quelli figurativi per il proprio lavoro" 'sospeso' a seguito dell'assunzione della carica.
L'ultimo comma della pdl dispone infine di uniformare al nuovo trattamento dei parlamentari quello dei consiglieri regionali: "In un momento come quello attuale - sostiene Albonetti - mi pare un accorgimento indispensabile. I cittadini devono sapere che i loro rappresentanti sono trattati tutti allo stesso modo, e su tutto il territorio nazionale".