"No siamo mica il Lazio". Il presidente del Consiglio promette più trasparenza ma con alcuni paletti. In arrivo sul sito del Consiglio provinciale, con maggiore evidenza rispetto a oggi, il dato delle spese dei gruppi consiliari e passo avanti verso la certificazione esterna dei conti.
A. Conte, "L'Adige", 25 settembre 2012
Ma, rispetto alla richiesta di mettere on line in maniera dettagliata le spese del singolo consigliere (ad esempio nome e cognome della persona con la quale si consuma una cena o un pranzo di rappresentanza) arriva un no da parte del presidente del Consiglio provinciale Bruno Dorigatti. Che spiega anche la ragione di tale scelta. «Primo: credo che occorra avere maggiore fiducia nei confronti di quanto i gruppi, di cui il presidente che firma il bilancio è responsabile anche di fronte alla magistratura, scrivono nei loro bilanci. Secondo: credo che un certo livello di discrezione vada mantenuto». La trasparenza assoluta può dare adito a interpretazioni comunque maliziose, secondo Dorigatti. Scrivere con chi si è andati a pranzo, per motivi istituzionali, può dare il destro comunque ad attacchi. Basti pensare se si scrivesse sul sito che, per discutere di prospettive economiche, un consigliere si confrontasse, come legittimo, con presidenti di categorie economiche. Qualcuno, è il ragionamento di Dorigatti, potrebbe anche parlare di eccessiva vicinanza tra quel politico e la rappresentanza imprenditoriale.
L'intervento sul regolamento di rendicontazione delle spese dei gruppi, quindi, non rientra nelle intenzioni di Dorigatti, che si impegna invece a dare maggiore visibilità, rispetto a quella attuale, ai dati dei bilanci dei gruppi consiliari. «Già adesso - afferma il presidente del Consiglio provinciale - si possono raggiungere i bilanci on line attraverso il Bollettino ufficiale». Il percorso, però, richiede un certo tempo e soprattutto non è immediato. L'idea, allora, è quella di «rendere più evidenti sul sito i bilanci dei gruppi che sono firmati dal responsabile» che ha il compito di filtrare le richieste di rimborso spese che arrivano dai componenti del gruppo. «Se uno compra cravatte, il responsabile del gruppo che firma il bilancio ha il potere di rifiutare tale rimborso» chiosa Dorigatti.
La questione della riduzione dei costi, avviata nel complesso con un taglio di 500.000 euro sul bilancio 2011 del consiglio provinciale, (-4% circa), per Dorigatti rappresenta un obiettivo da perseguire ancora. «Entro fine anno dovremmo riuscire a portare a termine la norma che elimina i monogruppi - spiega Dorigatti - e abbiamo già tagliato del 20% i fondi ai gruppi stessi». In prospettiva serve dare all'esterno una «immagine non spendacciona, per recuperare il distacco tra la politica e i cittadini che oggi vivono un momento difficile. Basta pensare al fatto che ai pensionati viene chiesto di restituire la quattordicesima».
Tra le altre azioni promesse, ad esempio a questo giornale qualche giorno fa, Dorigatti ha inserito l'intenzione «di proporre all'ufficio di presidenza e ai capigruppo la modifica del regolamento anche per prevedere la rendicontazione con tanto di ricevute e la certificazione esterna sulle spese dei gruppi».
Dorigatti chiede poi di non fare di tutta l'erba un fascio: «Non siamo né il Lazio né la Sicilia. quest'ultima rischia il fallimento, noi no, noi non abbiamo ricevuto dei soldi. Non abbiamo alcuna intenzione di mollare sull'autonomia, sullo statuto che è estremamente democratico ed è un punto di riferimento per tutto il Paese come ha detto Napolitano. Il problema è che i territori virtuosi vengono penalizzati».