La sfida nazionale del Pd e i timori trentini di Pinter (che preferisce Bersani).
P. Mantovan, "Trentino", 13 settembre 2012
Vecchismo e nuovismo sono due termini che forse estremizzano il confronto, ma rendono bene l'idea. E così mentre la lunga estate del centro dellaiano si sta concludendo col rientro dell'ex senatore Mauro Betta (responsabile rapporti dell'Upt con il "livello nazionale", wow), nel Pd si stanno formando i gruppi dei renziani e dei bersaniani. Qualcuno sorriderà all’idea che Luigi Olivieri possa essere un “renziano”, cioè un rottamatore. Eppure è proprio così: l'ex onorevole Olivieri è renziano. Quindi, come intuite, fra vecchismo e nuovismo si può faticare non poco a raccapezzarsi. Non è che se dici Bersani metti in fila tutta la vecchia nomenclatura del Pd o se dici Renzi ti ritrovi davanti solo i giovani virgulti, sia ben chiaro eh. E dopo che il segretario Michele Nicoletti ha chiarito d’essere un convinto bersaniano, e mentre Alberto Pacher s’è scoperto renziano davanti ai microfoni, abbiamo sondato il terreno con un altro esponente del Pd, il responsabile enti locali nonché già “vice-Dellai” in Provincia, Roberto Pinter.
Lei Pinter da che parte sta? Renzi o Bersani? Guardi che in gioco ci sarà anche Vendola.
Ah, lei è con Vendola... No, vorrei solo ricordare che una bella fetta della sinistra guarda a Vendola.
Sì, ma c’è una partita epocale, generazionale, fra ciò che Renzi e Bersani rappresentano, non le pare? E si sta creando un confronto anche in Trentino. Dalle primarie nazionali si generano poi anche quelle locali, giusto? Nel rapporto tra primarie nazionali e trentine, purtroppo, il Pd trentino finisce per scivolare un po’ troppo dentro la dinamica nazionale. Gli amministratori trentini del Pd sono trasversali a età, mandati e generazioni: abbiamo dei giovani con grandi responsabilità, basti pensare a Miorandi o Zeni. Abbiamo un segretario, Nicoletti, che non arriva da altri incarichi o elezioni.
Vuol dire che qui la rivendicazione renziana della rottamazione non avrebbe senso? Però è un sentimento profondo, che si sta diffondendo... Sì, questo è vero. Però volevo dire che qui la situazione è un po’ diversa. Ma c’è chi innesta la dinamica nazionale con un uso improprio. C’è molta gente che ora sale sul treno di Renzi per avere un rapporto di forza qui, per incassare...
Per una candidatura? Anche, ma comunque per pesare di più. Non vorrei usassero Renzi come una clava.
Una clava? Sì
Già il fatto che lei parli così dei “renziani” parrebbe dimostrare che lei si pone dall’altra parte... Un momento. La questione è un po’ più complessa. Ho spiegato solo un aspetto di ciò che sta accadendo. Dall’altra parte aggiungo che effettivamente il problema posto da Renzi interpreta una questione centrale. Che condivido in pieno. Anzi: io stesso ho presentato una mozione per il partito in cui si propone il dimezzamento dei parlamentari, la soppressione dei vitalizi, il vincolo dei tre mandati. Basta con il comitato centrale del Pci che fa le nomine...
Ah, ecco. Guardi che l’insistenza su questo punto non è tanto perché lo dice Renzi, ma perché è ciò che pensano molti cittadini, anche elettori (per ora) del Pd... Lo so, lo sappiamo bene. C’è in giro una sete di sangue, una voglia di fare tabula rasa, che in buona parte capisco. E aggiungo che anche nel Pd, la scorsa volta, ci sono state 74 deroghe ai 3 mandati, non si può andare avanti così...
Però... Però io condivido quello che dice Nicoletti che sceglie Bersani perché c’è un’idea di sinistra democratica coerente con l’idea originaria del Pd, con l’area di pensiero da cui si è formata questa cultura e perché questa linea assicura una rotta precisa, mentre dall’altra parte, con Renzi, si intravvede un’idea un po’ più liberista e mediatica...
Renzi è “troppo” leader mediatico per i suoi gusti? Mette in gioco questioni che Bersani dovrebbe risolvere (la nomenclatura),ma si presenta in modo troppo mediatico. Bersani rappresenta meglio tutta l’area.
Il Pd quando è nato aveva in animo di rappresentare molte anime. Ora è un po’ schiacciato sulla solita eredità Pci-Pds-Ds E’ vero che a livello nazionale il Pd non ha raggiunto la cifra auspicata, ma non ha neppure esaltato la nostalgia. In ogni caso scegliere Renzi non sarebbe espressione di un progetto nuovo.
Allora lei è per Bersani. Sì, perché è la giusta sintesi. Le primarie servono a raccogliere tutte le anime, no? Certo che servono. E in Trentino? Le primarie hanno un senso se sono primarie di coalizione e non come resa dei conti dentro il Pd.
Meglio il Pd unito con un unico candidato alle primarie, vuol dire questo? Beh, veda lei.