Matteo Renzi, il giovane sindaco di Firenze che ha deciso di sfidare il segretario nazionale del Pd e l'establishment del partito, ancora prima di lanciare oggi da Verona la sua campagna per le primarie di coalizione ha già conquistato almeno metà del gruppo provinciale del Pd trentino e molti giovani amministratori e dirigenti locali del partito.L. Patruno, "L'Adige", 13 settembre 2012
Dopo l'intervento del vicepresidente della Provincia, Alberto Pacher , che ha dichiarato di non aver ancora scelto tra Bersani e Renzi ma ha mostrato molta simpatia e interesse per il rottamatore toscano, si allarga la schiera dei renziani trentini. Se la discesa in campo del numero uno del Pd in giunta provinciale e primo segretario del partito è forse la mossa che per ora ha sorpreso di più, è vero che la proposta Renzi sta ampliando il suo consenso. E infatti ieri anche Sara Ferrari ha deciso di rompere gli indugi. Dopo aver fatto parte dei renziani della prima ora, partecipando alla prima uscita alla Leopolda due anni fa, la consigliera provinciale si era poi allontanata preferendo l'impostazione di Pippo Civati, giovane consigliere regionale lombardo che pure aveva cominciato la battaglia per il rinnovamento assieme a Renzi. «Il problema - spiega Ferrari - è che Civati ora non si muove. E allora di fronte alla sua inerzia tra Bersani e Renzi scelgo il secondo». Ferrari non andrà oggi a Verona solo perché inpegnata in commissione consiliare, ma assicura il suo interesse. Insieme a lei ci sono il capogruppo provinciale Luca Zeni , che già si era espresso pro Renzi nelle settimane scorse, il consigliere Andrea Rudari e Margherita Cogo che ha organizzato l'incontro pubblico di agosto con Renzi a Campiglio. Ieri nella buvette del consiglio provinciale si sono trovati con Salvador Valandro , presidente della Comunità dell'Alto Garda e Ledro, e Andrea Robol , consigliere comunale a Trento, che oggi faranno parte della delegazione dei renziani trentini che parteciperanno alla convention veronese.«Non mi ha sorpreso - dice Rudari - quanto ha detto Pacher di positivo nei confronti di Renzi, ma il fatto che abbia deciso di esprimersi così presto. Pensavo che aspettasse di vedere il programma di Renzi e che si entrasse nel vivo delle primarie prima di sbilanciarsi. Meglio così». Anche Zeni ha apprezzato le parole di Pacher a favore del rinnovamento e sottolinea che: «Non si devono sovrapporre le primarie nazionali con la situazione trentina, che è più solida e dove il Pd deve cercare di migliorare le cose buone che sono state fatte tenendo conto del contesto cambiato».«A livello nazionale - aggiunge Zeni - mi auguro che le primarie si facciano indipendentemente dalla legge elettorale o dalla coalizione perché ritengo che servano a dare credibilità al Pd, soprattutto se il confronto sarà il più aperto possibile».Nel gruppo provinciale del Pd sono invece allergici al neo-liberismo di Renzi il presidente del consiglio provinciale, ex segretario della Cgil trentina, Bruno Dorigatti, il bindiano Mattia Civico, che è pro Bersani, in linea con il segretario provinciale Michele Nicoletti, e Michele Nardelli.
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Partito Democratico del Trentino